Ora
20 settembre 2013
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Ora
ora, nell’ora dell’ora, guardarsi di colpo attorno,
che non c’è nessuno, nella folla, che mi sia qualcuno,
eppure sono qualcuno tutti, sono io nessuno,
nell’adesso dell’adesso nessuno e qualcuno scorrono,
nessuno vede qualcuno
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(2013)
i due versi finali sono perfetti. Il “collante” dato dal verbo “scorrere”, che contrasta il dato temporale del qui e ora, è una scelta che dice tutto e prepara al gioco tremendo del “nessuno vede” con tutta l’ambiguità semantica di cui è carico.
E comunque la poesia è, nel suo complesso, impeccabile.
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