Ci sono gli alberi
30 gennaio 2015
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Ci sono gli alberi
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ci sono gli alberi, scendono dall’alto fino a terra,
molte nuvole nascondono i monti grandi sul fondo,
la strada è percorsa lenta da un camion, si sente il clacson,
le nuvole fanno macchie sui monti vicini piccoli,
è tutto verde, sonno, il giorno aperto mi guarda
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(2013)
Replay: Nel mezzo
27 gennaio 2015
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Nel mezzo
l’isola sopra il lago
l’albero incorniciato dal campo
la statua nella piazza
così stavo io
…………………..come
un vaso di fiori al centro del merletto
in una casa festiva
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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004
Recitativo dell’improvvisa ansia
23 gennaio 2015
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Recitativo dell’improvvisa ansia
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da tanto e tanto tempo eri solo un’icona
una figura un simbolo congelato
del desiderio
mentre ora di colpo
spaventevolmente
respiri
parli
mi
osservi
ti lasci toccare, guardare
ti ondeggiano i capelli
gli occhi sorridono
e sei
legata
a un altro
mentre da troppo tempo il mio amore
quello vero, quaggiù
inesorabilmente
sva
ni
s
c
e
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(2004)
Replay: Specchio di lago
20 gennaio 2015
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Specchio di lago
se io ti dovessi amare
come ti ho amato una volta
come quest’acqua di lago
così tranquilla e profonda
se ti dovessi pensare
come ti ho pensato allora
come una vita impossibile
da avere eppure avuta
come uno specchio insondabile
e grande e liquido e vivo
e grande e vivo e incredibile
da percorrere coi sensi
e col pensiero, se fossi
pieno di te come allora
forse non comprenderei
che tu esisti anche al di fuori
del mio pensiero e del mio
imperversante volerti
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(2011)
Non devo scrivere il luogo
16 gennaio 2015
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Non devo scrivere il luogo
non devo scrivere il luogo, la poesia è un mondo astratto,
un mondo dentro il riflesso, dove le forme del mondo
si diffondono, sfarfallano, raccontano racconti
ribaltati, sono storie di non storie, inconsistenti,
edifici che pretendono un senso al loro specifico
esistere, suggerendo di averlo perso, di non
averlo mai avuto
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(2013)
Replay: Il mio me
13 gennaio 2015
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Il mio me
il mio me era un bambino
in un suo cerchio stregato
di nuvole e di erba, stretto
dentro l’ansimo di giugno
che lo incalzava il profumo
delle vacanze, perché
era fiorito là fuori
il tiglio, e lui percepiva
quale eternità d’estate
gli si venisse annunciando
il mio me non tollerava
tanti perché, annusava
e fremeva, si slanciava
e nel mattino era vivo,
e il mondo era tutto un tremito
non si chiedeva dov’ero
io, che cosa sarei stato
io, che cosa avrei pensato
io, quarant’anni più tardi,
di quel mio me intento a vivere,
di quel mio me dove io
io non vivevo ancora
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(2011)
Recitativo dell’amore che finisce
9 gennaio 2015
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Recitativo dell’amore che finisce
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sulle linee del discorso della morte
incespicate ambedue, abbacinati,
nel rifiuto stupefatto
d’incontrarvi
starete insieme, certo, ma nel morire
l’uno dell’altra, nello strazio e
nell’agonia di un amore
ancora vivo, e già incapace
di nutrirsi
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(2005)
Replay: Restare
6 gennaio 2015
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Restare
estate, arrivare assetati in un baretto
dopo lungo cammino per sentieri
nuovi, in un paese perso
nell’afa del sole alto, stare lì
con calcolata dilazione
sotto la vite per godere
di un interminabile consueto
sorso d’acqua, e solo allora accorgersi
che il silenzio è totale tra i mattoni
e le pietre chiare delle case
e solo il fiato un po’ ansimante
dei nostri corpi risuona prima
che la voce chiami e rompa
l’attimo
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(2008)
Banaras
2 gennaio 2015
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Banaras
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come fosse una Venezia spalmata di scivolose
merde di vacca, in cui l’acqua le ingloba salendo, metro
dopo metro per le strade strette, in cui anche l’acqua è sacra
e non la si può fermare nemmeno mettendo in mezzo
le tanto più sacre vacche, che producono la merda
che l’acqua lava, che l’acqua rende sacra parte di
sé, una Venezia bagnata con un grande fiume sacro
che l’abbondanza di merde sciolte non renderebbe più sacro
tantomeno se ti entra in casa adornandoti i muri
della tenue tinta gialla della merda differita,
mentre poco più in là bruciano i fuochi di tutti i morti
che hanno scelto di morire nella Venezia di vacche
incontinenti e tranquille, che eternamente ti guardano
quasi come tu non fossi tu, quasi come tu fossi
Shiva
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(2013)