Controluce
29 Maggio 2015
.
.
.
Controluce
.
è forte il sole controluce, nella stretta
del voltone antico che sigilla il dedalo
delle stradine verso la cupola
del pomeriggio
senza arrestare questa lama drastica
di definizione e colore, che stampa
nere sul porfido
lucido le trame di quelli
che vanno e che stanno
nell’interludio dorato tra i grigi
del muro in primo piano
e dell’altro muro laggiù, grigi
verso noi, qui, vestiti
d’ombra
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2008)
Replay: Pattume
26 Maggio 2015
.
.
.
.
Pattume
è in questo buco che la vita insiste
dilaga rivelandosi irritante
con il suo non lasciarsi convogliare
nei canoni del bello, quasi fosse
lei a decidere a quale modello
debba attenersi il mondo, e questo spacco
riempito di pattume abbandonato
sul ciglio della strada, dove crescono
foglie inconsapevoli che è sbagliata
la loro vita, e tutto è fuori posto,
questa fossa strapiena di immondizia
e terraglie sarà testimoniata
dal mio disturbo inutile, non capire
è l’ultima difesa che mi resta
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2009)
Ragazza che dorme in treno
22 Maggio 2015
.
.
.
Ragazza che dorme in treno
.
accavallando le gambe, la parte bassa, distesa
della coscia si regala agli sguardi del mondo, come
un’introduzione all’eros, il quale peraltro in questo
corpo che dorme non c’è, si presenta e subito si
ritrae, graffia e non attacca, ci lascia nel non capire
se immaginiamo o se siamo noi immaginati
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2015)
Replay: Perché mi dice
19 Maggio 2015
.
.
.
.
Perché mi dice
perché mi dice sai, siamo sospesi sopra l’abisso
di quello che accade, appesi solo al filo incerto delle
parole che produciamo, e poi mi dice vedi, siamo
qui, nella corazza delle parole che produciamo
per difenderci dal mondo, e poi mi dice ascolta, senti
come quando si dissolve la mia voce mi dissolvo
io, rimane solo carne vuota, uno spettro di assenza,
un posto lasciato vuoto in mezzo agli altri che persistono,
e poi mi dice toccami, se riesci ad arrivare
a qualcosa che non sia solo suono asciutto e sottile,
e poi mi dice parliamo, che tu non mi lasci in mezzo
al mondo dove le cose sono state deprivate
del rimorso, del perdono, dell’incontro quotidiano
con il loro avere un posto
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2012)
Conchiglia di maniera
15 Maggio 2015
.
.
.
Conchiglia di maniera
.
l’acqua bassa del fosso
trascorre e scompone l’orizzonte
con una traccia di cielo
incistata nel fango
un fremito è solo
che lo sguardo ha strappato dal treno
all’inerzia del giorno
l’acqua bassa del cielo
traccia una vena di vita
nel fango piatto dell’anima
dentro il suo fondo infinito
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2008)
Replay: Dal basso
12 Maggio 2015
.
.
.
.
Dal basso
corrono parole di granito contro al cielo
frasi come colonne che portano un discorso
di verità allineate a sostenere il mondo
perché fu qui proprio qui da dove adesso guardo
che restò immerso il saggio una volta e poi per sempre
catturato nell’intimo abisso del silenzio
dove in persona il dio ripeteva il suo mantra
di eterna identità con quel sasso che è parola
che cinge dirompente la mandorla dell’io
sino a farla sasso a sua volta distintamente
unito a quella voce che è fatta di figure
scolpite in un’arcaica prospettiva d’amore
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2009)
Starai cuocendo le crêpes
8 Maggio 2015
.
.
.
Starai cuocendo le crêpes
.
starai cuocendo le crêpes, starai facendo festa al nuovo
anno, sarai ubriaco, felice, lontano, sempre,
sarai come tutti pronto a cadere nell’anno nuovo,
in tutti i suoi buchi, in tante trappole, starai correndo
dietro a quei sogni che ti hanno concesso, starai contando
i battiti della mezzanotte, sarai prigioniero
qui, là, altrove, dovunque, starai facendo le feste
al nuovo, facendo festa al nuovo, cuocendo le crêpes,
poi sarà bello assaggiarle, mentre si immagina il nuovo,
mentre si crede davvero, mentre si è
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2013)
Replay: Nel bosco
5 Maggio 2015
.
.
.
.
Nel bosco
la roccia è bagnata, il sole è alto sopra di me, gli alberi
sono profili di inchiostro contro il cielo, sul terreno
chiazze verdi di tarassaco, quasi splendenti, gli altri
che si arrampicano sul sentiero, tenendosi ai rami,
scherzando su chi sta indietro, come me, colui che guarda,
che registra, che racconta, che è condannato a vedere,
ma per raggiungerli, poi, non meno immerso in questa vita
da albero, da radicchio, da sole, roccia, animale,
vecchio animale di fondo, nell’ansimo, nello scatto
muscolare, nel fiutare vivace l’aria che scivola
tra noi e dentro noi, voce del nostro affanno felice,
del bosco d’aprile, muschio morbido del nostro fremito
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2012)
Ancora io
1 Maggio 2015
.
.
.
Ancora io
.
mi riconosco ogni volta che mi vedo
passare per le strade di ogni giorno
nella folla rapida dei portici
e non ho dubbi nel dirmi che stavolta
sono proprio io, davvero io quello
che tira dritto immerso nei pensieri
lanciando appena sguardi alla ricerca
di un’altra ancora immagine di sé
che riempia un poco il vuoto, la miseria
di essere un volto solo, un solo cuore
una vicenda unica, narrabile anche senza
che tutti la rispecchino, che la sentano
danzare nel profondo delle ossa
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
(2008)