Spine

30 ottobre 2015

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Spine


non è la vibrazione del mattino
a risvegliarti inquieto, a farti rovistare
amaro dentro il cuore, a scoperchiare
volti, relazioni, antiche risa
ficcate duramente nel profondo,
aghi d’amore buio, testimoni
tenaci del rimpianto, spine
che ridolgono improvvise
incarnate nel tempo, quando meno
ti aspetti da te stesso
di essere altrove da te, e che l’affanno antico
indegnamente riviva

 

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(2008)

Replay: Regole

27 ottobre 2015

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Regole


quasi al principio esistessero
criteri diversi per
valutare il nostro amore
quando era solo una rete
di sguardi e di accenni timidi
dentro il mare della nostra
diffidenza naturale
di estranei sollecitati
casualmente da un sospetto
di affinità – quasi forse
ci vincolassero regole
per decidere se il nostro
sentimento fosse vivo
e destinato a durare
quando era solo un embrione
esaltante e delicato
di turbamenti reciproci
quando sancire quel nostro
destino era necessario
quasi al principio esistessero
regole nuove e specifiche
soltanto valide allora
per prepararci alla lotta
delle stagioni seguenti
dei patti per il futuro
di un sentire quotidiano
da ricontrattare giorno
dopo giorno integralmente
da stabilire ogni volta
ed ogni notte per sempre

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(2009)

Ai semafori tristi

23 ottobre 2015

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Ai semafori tristi


onde leggere di ombre di nuvole trascorrono
l’invaso del lago asciutto, onde pallide di sale,
pallido vento, rincorrono altre folate in silenzio,

guarda le nuvole come vanno, guarda la città
com’è rimasta un altrove staccato, un’altra mostruosa
chimera, guarda le ombre leggere di nuvole, onde

sul lago bruciato, guarda che noi non siamo mai qui,
nuvole di sale nelle strade ai semafori tristi
della pioggia tra le case

 

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(2015)

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Signora della Fine dell’Estate


Signora della Fine dell’Estate, tu che imponi alla nostra attenzione
di restare nel luogo della luce, di evitare tutto quello che altrimenti
sarebbe normale memoria di cose indispensabili, e di colpo
insensibilmente ci rendi perduti, in balia delle imprecazioni
per questi errori noiosi, per questo rassegnarci impossibile
ad abbandonare ciò che per noi ha senso, ciò che continuamente è stato insieme
irreale e reale, tangibile e immaginario, quando il caffè della macchinetta,
ora, resta in memoria solo come errore, quando il collega dentro l’ufficio
ora, non sa nemmeno farsi testimone di tanta immaginata felicità,
quando la Fine dell’Estate, ora, è come un’onda di marea che sale
travolgendo i castelli già costruiti con ardore sulla sabbia

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(2012)

Si infilano

16 ottobre 2015

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Si infilano


le parole si infilano nel gioco
delle parole, biglie innocenti
o ami, parafernalia lucidi,
ossessioni pulviscolari, linee
secche, o liquide illusioni
emozionali, parole di virtù, voci
d’amore, segni di gelosia, frasi
nel cuore della morte, parole di paura
di speranza di dolore, colori
d’amore, di pazzia, sangue del senso,
parole di avventura emozionale
grida di vita, odori di immersione
nel sentire, denso

 

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(2008)

Replay: Scorrono

13 ottobre 2015

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Scorrono


scorrono lenti gli sguardi, la luce
riveste l’acqua di un velo compatto
di sole e intesse la vista e le cose,
qualcuno si volta, indaga nel gruppo
dei volti che circondano il suo gesto,
lo investe da dietro la luce, scuro
contro il corso del sole, gli occhi attenti
lo incidono, spezzano l’unità
della figura contro il mito liquido,
la luce insiste invano, non ha scampo

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(2009)

La luce scende

9 ottobre 2015

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La luce scende


la luce scende, la sera si dissolve come miele
colato dal cucchiaino nella tazza del te caldo

e penetra dappertutto, anche nell’autobus stracolmo
che ci riconduce a casa, le cui lampade già accese

piangeranno gloria ottusa sugli attardati del buio,
gli irriducibili cronici dell’ora troppo piccola,

del vino e dei vecchi amici, quelli che magari poi
ti accompagnassero con la loro macchina, perché

non s’ha da chiedere nulla a nessuno, ed è forte chi
riesce veramente a farlo

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(2015)

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Signora del Silenzio


Signora del Silenzio, non ti appoggiare a me quando senti
che è troppo grande quello che brucia nelle parole
che non sai pronunciare, che è troppo vuoto il mondo
che ti sei fatta attorno, quando tutte le parole che ti avvolgono
sono solo zanzare impazzite, scintille di inutilità, rumore
sottile come la pelle del male, schegge di gente che muore nel lamento
delle happy hour, inconsci gemiti dell’amore cercato, trovato
troppo in là, troppo diverso da quanto si può accettare,
gridato come impossibile, nel tintinnio dei bicchieri, dei cucchiaini,
nel crac delle patatine fritte e dei tostati
stuzzichini al formaggio, ora dopo ora, volta dopo volta, anno
dopo altro anno inutile, dove le frasi troppo e troppe volte ripetute
sono una litania del senso vuoto, dell’anima che non c’è, della tua vita
caricata d’amaro, della tua vita che non c’è, Signora del Silenzio, come
preferisci incantucciarti nel bruciore dello star soli, del pensare
che solo possa essere io, soltanto per un attimo, a redimerti con il solo sguardo

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(2012)

Quasi

2 ottobre 2015

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Quasi


quasi che non dormissi, quasi un altro
luogo, un altro tempo quasi, come se
fosse e poi non fosse un sogno, quasi
che fossi sveglio, a rivederti ancora
là, dietro ai fucili, dietro alle lame
di cento e cinquecento baionette
quasi a sventrarmi, quasi non fossi
io quel puntaspilli, quel povero
straccio di carne devastato, quel lembo
di memoria andato, quasi per sempre
obliata

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(2008)

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