Alla domanda Ma esiste Dio

28 ottobre 2016

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Alla domanda Ma esiste Dio

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alla domanda Ma esiste Dio il Buddha non risponde,
la domanda era sbagliata, ogni risposta convalida

l’errore sempre di più, il Buddha lo spiega ai discepoli
il giorno dopo, a Sarnath, dove rimane il ficus sotto

cui il Buddha insieme a loro sedeva, come se avesse il
Buddha letto Kant, e sono questi i miei pensieri sotto

l’abbraccio di quel medesimo albero sacro, il silenzio
solo le foglie lo increspano, quasi ad essere ancora

il suono della sua voce

 

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(2014)

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Il pesciolino d’oro

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giù, sempre più giù, in quell’acqua, quarantuno metri d’acqua,
l’acqua che realizza i sogni, che esaudisce i desideri,
che ci trascorri le ore, a chiamare sulla battigia,
che già tra le onde prendono forma i tuoi desideri,
non chiedi di essere papa, o Dio, sarebbe sufficiente
stare a galla abbandonare il barcone assassino, vivere
qualche centinaio in più, donne, bambini, amici, sino
all’altra sponda

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(2013)

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Bisogna lavarsi
(canzone dell’estremista)

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bisogna lavarsi, essere puliti, essere pronti,
bisogna credere, essere puliti, fare fronte
ad ogni difformità, puliti, ripulire il mondo

che non è adatto, non più corrispondente ai requisiti,
che resta sporco, il nemico dell’ideale circonda
gli sparvieri del destino, noi che ripuliamo, noi

che siamo stati mandati, che il destino siamo, noi
che eroicamente morire ci circonfonde di luce,
noi puliti, noi antica degli dei nuova vendetta

 

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(2011)

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attraversiamo sgomenti le parole della storia
arenandoci sull’assenza della fine
la storia non finisce, siamo noi
a morire, uccidere, governare
una volta di più o una volta di meno
e attraversiamo, nei libri,
quel silenzio rivelatosi frastuono
pieno di noi, pieno di tutto quello
che comprendiamo benissimo
perché già noi stessi lo facemmo
e corriamo camminiamo ci spingiamo
avanti, destinati a arenarci,
lo sappiamo da sempre, la notte
sotto una ragnatela di stelle

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(2003)

A restare

14 ottobre 2016

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A restare

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a restare in questo vento si corre il rischio di prendersi
un bel raffreddore o peggio una bronchite in questo vento
pieno di incertezze e pieno di vento cattivo che

dilaniava gli aquiloni sul colle perché non posso
da poeta un po’ godermi la primavera?

 

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(2016)

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Non ci possiamo fermare

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non ci possiamo fermare, le cose corrono attorno
allo sguardo, non possiamo fermarle, non ci possiamo

abbandonare alle cose, le cose corrono attorno
alla vita, assidue, cose fatte di cose di mondo

concrete, pesanti, cose vere di carne, di terra,
di cuoio, non ci possiamo fermare mai, non possiamo

amare le cose per il loro peso, il loro stare
quiete al centro delle cose sottili e inquiete 

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(2013)

Bianco, mosso

7 ottobre 2016

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Bianco, mosso

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bianco, mosso, solamente un’allusione di quel rosso
e un po’ giallo nelle case sopra la scarpata sopra
l’alveo bianco del torrente, il bianco nell’aria, negli alberi

dai tronchi che non ci riescono, davvero non ci riescono
ad essere neri, bianco e bianco nella luce senza
direzione, sopra il mondo che sembrerebbe svanire,

sopra il treno che mi tiene nel suo tecnico tepore,
nella dilazione tecnica per consapevolezza
della non appartenenza a questo luogo di passaggio,

della non accettazione di questa indisposizione
accidentale del mondo, del non essere davvero
incarcerati nel bianco, dentro il freddo, dentro il vuoto

 

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(2012)

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(pensieri di Marco, come di tanti
alla finestra, sul mare)

sono stanco d’oriente e di guerre
stanco di vivere e di vincere

amo solo l’acqua piatta della sera
quando gli insetti incominciano a piangere
e gli alberi tacciono

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(2003)

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