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Quello che colpisce

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quello che colpisce è che la roccia, salendo, diventi

muro, poi scanalature, archi, finestre, ceselli,
guglie, come una materia che si raffina nell’alto,

come un trasmutare dal terrestre al celeste, e il celeste
siamo noi, démoni o dei, creature di forma

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(2013)

Le parole, uscendo

26 gennaio 2018

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Le parole, uscendo

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le parole, uscendo, sono un groviglio di segni e suoni
sulla carta, sullo schermo, nella voce, nei colori

che disegnano, non c’è nessuna chiarezza nei corpi
delle vocali, nel moto degli accenti, nelle voci

del senso che si dovrebbe distendere oltre i rumori
ed è rumore esso stesso, non costruiscono ponti,

non parlano le parole in questi versi, sono morti
che sorridono, che cantano senza sapere cosa

 

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(2013)

Replay: Saulo

23 gennaio 2018

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Saulo

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nell’ombra dell’emozione

nella luce pneumatica dell’improvviso sapere

sotto il corpo del cavallo
enorme, carnale, pieno
ritrovandoci di colpo
così pieni a nostra volta d’altro
consumati dalla febbre del vedere
quello che non avevamo mai veduto
…………ma solamente astrattamente poco consapevolmente
…………incertamente agognato

non mi lascerete allora, voi,
smarrito, qui

un palpito appena al di fuori
dei confini quotidiani del dolore

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(2004)

Figura fredda

19 gennaio 2018

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Figura fredda

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stavano così le rose, dentro al freddo della luce

di un luogo che non è loro, trattenevano il respiro
di un’aria che morde il fiato, scabrosa alla gola molle

tra i petali rossi, fredda come un sole che non è

loro, sorprendente stupro minerale, luce vecchia
senza redenzione, senza illusione, stavano come

potremmo stare noi quando ci piange il mondo di dentro

dentro la faglia del cuore secco per sempre, oggi

 

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(2017)

Replay: Ci sono gli alberi

16 gennaio 2018

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Ci sono gli alberi

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ci sono gli alberi, scendono dall’alto fino a terra,

molte nuvole nascondono i monti grandi sul fondo,
la strada è percorsa lenta da un camion, si sente il clacson,

le nuvole fanno macchie sui monti vicini piccoli,
è tutto verde, sonno, il giorno aperto mi guarda

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(2013)

La prossima volta

12 gennaio 2018

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La prossima volta

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la prossima volta che ci troveremo qui, sarà
veramente un posto, questo posto, sapremo che dietro
il cancello della torre del mercato c’è una piazza

da cui si stacca una via, e poi c’è un angolo, e un’altra
via dove c’è casa, solo per oggi, ma indubbiamente
la nostra,

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(2013)

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Recitativo dell’improvvisa ansia

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da tanto e tanto tempo eri solo un’icona
una figura un simbolo congelato
del desiderio
mentre ora di colpo
spaventevolmente
respiri
parli
mi
osservi
ti lasci toccare, guardare
ti ondeggiano i capelli
gli occhi sorridono

e sei
legata
a un altro

mentre da troppo tempo il mio amore
quello vero, quaggiù
inesorabilmente
sva
ni
s
c

e

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(2004)

Insetto

5 gennaio 2018

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Insetto

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la rivista cui noi siamo abbonati richiede il gesto
di lacerare l’involucro e in questa surrettizia origine
si rivela insetto al nascere dall’aprirsi di un velo

che era stato pelle, carne, e adesso è soltanto superflua
protezione eliminabile giunzione tra ciò che è

solamente adesso vita e prima sogno larva tendere

nostra avventura in potenza battito del tempo che
deve ancora avvenire

 

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(2017)

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Non devo scrivere il luogo



non devo scrivere il luogo, la poesia è un mondo astratto,
un mondo dentro il riflesso, dove le forme del mondo

si diffondono, sfarfallano, raccontano racconti
ribaltati, sono storie di non storie, inconsistenti,

edifici che pretendono un senso al loro specifico
esistere, suggerendo di averlo perso, di non
averlo mai avuto

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(2013)

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