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questo sesso generico in cui affondo
il mio specifico cazzo
senza volto figura persona
fatto di arcaico sollievo
rettile buio che si distende
per interiori e lunghissime ere
di altrovi animali
non è il tuo sebbene ti appartenga

ti identifica un vezzo
di colpo
un dettaglio
poi riappare il profilo degli occhi
il naso affilato
le labbra
che affrontano le mie

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

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essere predata come una lepre, ti coglieranno

al balzo, la volpe dirà al gatto che ne valeva
la pena, gustosa era la tua carne, non ne rimane

nemmeno l’odore, adesso, ti hanno rosicchiato il cuore
come l’osso buono alla fine della bistecca, quando

potrai riposare di nuovo ne sentirai la mancanza,
sapeva d’amore, di buono

 

 

 

 

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(2019)

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Sei diventata reale, poi?
hai iniziato a definire i confini
di uno spazio solamente tuo?
……non mio, fuori da me, estraneo
sei diventata quotidiana
estenuante, ripetuta allo spasimo?
……la negazione della tua
……della nostra poesia

talvolta, forse
una linea serpeggiante di dolcezza
traccia un sentiero sottile tra gli scogli
e arriva a me
……………….riportandoti qui intatta
come vera
nuova

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

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Desideriamo dolori imperfetti

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nella nostra distopia desideriamo dolori
imperfetti devolviamo paure quasi a scadere

dirimiamo fantasie troppo annodate diciamo
no pensiamo no diciamo che le nostre sicurezze

sono adeguate perché sono calcolate sul nulla
e un’utopia negativa non si limita a deludere

 

 

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(2016)

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se io fossi l’uomo che ti ha baciato sabato, certo
me ne vanterei, almeno con me stesso, resterei

tuttavia incerto sul fatto se io sia stato, nel gioco,
topo oppure gatto, e sarebbe in ogni caso una vittoria

 

 

 

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(2019)

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Nelle linee che fanno la pianura


nelle linee che fanno la pianura
voglio trovare le linee del mio cuore
voglio trovare le tracce del dolore
le linee nere della mia paura

e descrivere un tratto di avventura
che ci redima dal nostro torpore,
lungo le linee taglienti del cuore
un’ansia fredda, spaventata e dura

non so se posso o voglio ritrovare
qualche me stesso antico, perso un giorno
all’ingresso del nitido orizzonte

la linea più decisa che di fronte
sancisce ogni destino tutt’intorno
qualunque sia lo slancio da incontrare

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(2008)

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c’è una stella rossa dentro la palma sotto la luna
non vi dirà niente sotto la palma dentro la luna

una stella bassa in mezzo alle foglie sotto le stelle
stanno tutte zitte sono sorelle sempre d’accordo

se la luna rossa che gronda sangue che gronda amore
dice che va bene che non bisogna farsi problemi

quella rossa stella lascia la palma sale nel cielo
quella luna gialla splende nel cielo tutta la notte

 

 

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(2018)

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tu non sarai mai del tutto mio, non è che un bacio un bacio,
tu non sarai mai altro che un bacio estorto a un’ubriaca
di te, forse, è un altro giorno, oggi

 

 

 

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(2019)

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Contando le sillabe


aderiscono le stringhe alla pelle dei tuoi piedi,
la cosa è sexy, davvero, ma in viso non riesco a vederti,

vedo le unghie laccate d’azzurro, il gesticolare
divertito con le amiche, la pelle già nuda del
polpaccio, azzardo estivo, ma pallido, il crocchio

dei capelli tiratissimi dietro la testa, poi
ecco che appare il profilo, per un attimo, e poi
ancora e ancora, ti infili gli orecchini, ti illumini,

ti sto spiando sul treno, sono quello, dietro di te,
tutto intento a scribacchiare, serio, contando le sillabe

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(2015)

Dentro il ricordo

5 luglio 2019

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Dentro il ricordo

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e bisogna ricordarsi che qualche volta si resta
perduti dentro il ricordo annegati nel lago delle

parole immagini gesti di un’epoca differente
bisogna tenere a mente l’adesso il presente stare

qui stare fermi nel tempo inchiodati nell’attenzione
verso le voci che vengono a visitarti cercare

risposte moltiplicare i momenti magici in cui
ti entrano dentro le cose non diventano parole

che ripercorrono passi che ricollegano ad attimi
perduti dentro il ricordo annegati nel mare delle

 

 

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(2016)

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con le gambe dure, ferma per ingannare la morte,
scivola la morte lungo il tuo petto, la morte scivola

lungo le mutande, tieni la pelle immobile, il nostro
gioco va condotto sino in fondo, ora trattieni il fiato

adesso non devi dondolare la sedia, la morte
potrebbe ignorarti, non ti conosce in fondo, le gambe

il fiato non fa rumore, la morte scivola nelle

mutande, la morte forse si allontana, non parlare
non ti devi muovere, la morte scivola lungo il petto

senza mai parlare, non ti conosce, magari non
desidera ancora toccarti

 

 

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(2019)

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