Replay: Campo verde che si stende
29 settembre 2019
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Campo verde che si stende
campo verde che si stende e corre sino a lontano
lontano lontano campo che si stende e incontra laggiù
una strada che si stende e corre sino a lontano
ancora più e più lontano e incontra il cielo che si stende
e mi incontra allontanato da me alienato da me
un altro io che io sono campo verde che mi stende
io nel campo delle cose lontano lontano che incontra
forse me
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(2015)
di gracile vento fresco, di vento gracile questa notte
27 settembre 2019
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di gracile vento fresco, di vento gracile questa notte
fresco da non farci andare a letto, di gracile vento
di quella freschezza ch’è illusione, della nitidezza
della notte calda, si sporgono i rami degli ulivi
proprio verso te, che se la notte dice buonanotte
ecco una bisaccia di scuse per tirar tardi, brezza
come un risvegliarsi fuori orario, beviamo un bicchiere
ancora, beviamo per tirar tardi ancora
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(2018)
siamo stati tutti mandati a vivere come fossimo
24 settembre 2019
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siamo stati tutti mandati a vivere come fossimo
dissanguati amori, come avessimo già perso quello
che reputavamo nostro, come quasi ci trovassimo
dopo la più grande delusione della storia, come
se fossimo nati troppo tardi per essere felici
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(2019)
Replay: Quando non escono
22 settembre 2019
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Quando non escono
quando non escono le parole ci si
guarda attorno ci si nutre di pulviscoli
di pulsazioni senza cercare il disegno
grande che le dovrebbe unificare
rendere storia voce che si stende
sulla linea saltellante degli accenti
che parlano di noi che manifestano
la tensione di vivere e il destino
assillante del costringere
il sentito nel detto il patito
nei vuoti sconsolati tra le righe
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(2008)
Di un angelo
20 settembre 2019
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Di un angelo
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è l’immagine di un angelo non quello che si precipita
giù dai cieli con le ali da drago bensì l’altro
sterminatore dell’Eden luminoso con la spada
che ci sta davanti entrando nel buio della navata
duecentesca buio anch’esso e tutto di legno scuro
quasi eroso dalle acque di un diluvio improbabile
ma ugualmente spaventoso ad ambiguamente accoglierci
nella sua alterità arcana con la sua tromba di legno
scuro dentro il suo profondo essere immagine a sua volta
del numinoso di mezzo quasi che il caldo di giugno
là fuori potesse fare davvero appello alla materia
secca e vera quella calda che a toccarla ci brucia
quasi come la sua mistica lama
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(2015)
le prime sei sillabe servono per prendere il volo
17 settembre 2019
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le prime sei sillabe servono per prendere il volo
servono a stare alti invece tutte quelle che rimangono
la formula sembra funzionare e le parole scivolano
una dopo l’altra verso dopo verso come quando
la musica spinge nella voce del sax quasi da
sola, che la traina il ritmo e il motivo e l’eccitazione
del sentire il mondo che ti risponde tutto e insieme vibra
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(2019)
Replay: Fossero solo parole
15 settembre 2019
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Fossero solo parole
fossero solo parole quelle che scrivo nei versi
sugli schermi del computer, fossero solo diversi
modi per formalizzare gli ondeggiamenti perversi
del senso, fossero solo tracce di cuori dispersi
in un viluppo invincibile di intestinali universi
del dolore o del piacere, fossero nomi riemersi
dalla palude dei visceri inconsci, fossero versi
che ti parlano, che dicono proprio a te quel messaggio
che altrimenti a te nessuno direbbe, fossero versi
chiari, piani, di parole, non accenni controversi
di sentimenti indistinti, non sentimenti dissolti
nel lago del ritmo, colti vagamente di passaggio
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(2014)
questa sera siamo banali, non escono le idee
13 settembre 2019
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questa sera siamo banali, non escono le idee
dalle loro tane, c’è poco da mangiare di fuori,
le idee sono come i conigli, che se illumini il campo
la notte d’inverno, ecco che stanno tutti a mangiare
di nascosto, trepidi, stasera non c’è da mangiare,
le idee sono timide, del resto se hanno sempre paura
è perché così tanto si rischia ad uscire dal buco
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(2018)
si volge in presente il passato, avemmo, e poi fummo, abbiamo
10 settembre 2019
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si volge in presente il passato, avemmo, e poi fummo, abbiamo,
siamo, quell’estate ci trovammo ad un mare diverso
e tutto selvaggio intorno, che la campagna arrivava
quasi sino in spiaggia, e paludi e pinete definivano
il cerchio sognato dell’orizzonte, abbiamo raggiunto,
oggi, quell’estremo mitologico confine, che
quasi non esiste più, e non è più selvaggia la
campagna, noi siamo la coscienza delle cose che
certifica il tempo che bonifica le valli che
inselvatichivano fantasticamente l’infanzia,
di quello che avemmo avendo oggi l’avventura dell’
essere, dell’essere stati, avemmo, e poi fummo, abbiamo,
siamo
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(2019)
Replay: Perturbazioni
8 settembre 2019
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Perturbazioni
qualcuno che mi cerchi, proprio
quando non sono a casa, senza
lasciare mai il suo nome, senza
tradire indizi, qualcuno che corrughi
vagamente lo specchio orizzontale
che dal mondo
mi rimanda la figura del mio io,
salvo che il mare
dei riflessi vagheggiati
in verità
conta ben altre onde
nel vento delle vite altrui,
ben più efficaci
e amare perturbazioni
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(2009)
Di corsa
6 settembre 2019
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Di corsa
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di corsa! mancano pochi minuti, mancano pochi
invisibili dettagli di contemporaneità
prima che il tempo rimetta a noi i nostri debiti, come
li rimetteremmo noi se potessimo al divagare
del tempo stesso, al dilagare del nostro movimento,
del nostro esserci, essere nel flusso che si sta
che sta sull’irragionevole punto lì per interrompersi
per rompersi per cadere fuori del nostro discorso
termina il tempo concesso, termina il concepimento
di tutto il tempo, di tutto il senso che siamo capaci
che siamo stati capaci di filare
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(2015)
quattro cinque sei, quattro cinque sei, noi stiamo dicendo
3 settembre 2019
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quattro cinque sei, quattro cinque sei, noi stiamo dicendo
che le cose contano, e non sempre appare necessario
ripartire, i primi numeri possono rimanere
nell’ombra, lo zero non se ne avrà a male, tutti gli altri
sono in fin dei conti inutili, perlomeno stavolta,
tre e due e uno, che personaggi sono, si perde
l’enfasi d’origine tra i battiti del ritornello,
sette quarti, cinque ottavi, inciampa la vita nei numeri
dispari, lo zero ci saprà perdonare
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(2019)
Replay: Feroce
1 settembre 2019
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Feroce
le foreste della notte ci hanno travolti del tutto
bruciando brillando siamo quelli che vanno a sognare
senza gravi simmetrie e senza lance di lacrime
senza torcere le viscere di nessun cuore violento
di nessun cuore violato quando il tuo cuore ha iniziato
a battere quale trepida mano quale terribile
piede quale mia illusione di passione perfezione
di morte di imperscrutabile splendore quale altra
vicissitudine estrema può richiamarci al modello
arcaico astruso, feroce
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(2015)