Ho ricordato

29 novembre 2019

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Ho ricordato

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ho ricordato il sapore della morte, dimenticato
il flusso per un momento delle ricorrenze che

ce ne tengono lontani, mi sono immerso nel gusto
amaro del tuo morire, acido dei corridoi

dalle luci bianche, aspro ma mellifluo, scivolare
della vita dalla vita a questo altro scivolare,

al miele dell’aspro nulla, al compianto del tuo silenzio,
sapore che sale dentro, amaro d’arterie, di esofagi,

flussi e riflussi del giorno esiliato dalle finestre
al giardino dell’inverno cui si apparterrebbe solo
che lo potessimo fare, mentre il sapore il sapore

il sapore lo ricopre a sua volta, dimenticato
il fluire naturale degli affetti, dei tuoi gesti

di ieri

 

 

 

 

 

 

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(2015)

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scrivo da non so           dove, ci stiamo guardando, ci stiamo
scrutando allo specchio,    ho già incominciato a dimenticarti,

ti scrivo perché               il riflesso continua a starmi davanti,
adesso che posso                         di nuovo dormire ti rivedo
senza troppa angoscia          e ti scrivo da dentro un labirinto
di visioni, ho già                 incominciato a dimenticare come

ci sono certezze                     talvolta che nello specchio non
si vedono, vedi                  anche tu cosa è rimasto sul fondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

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Ulisse era un uomo, Achille un semidio


Ulisse era un uomo, Achille un semidio, Ulisse non
morì, scese vivo agli Inferi, e vi ritornò nel maelstrom
quasi al rovescio del mondo, Achille perì troppo giovane
grazie alla freccia di Paride, guidata dal dio, forse
geloso della sua sorte come tutti, mentre Ulisse
poté ritornare a casa e poi se ne andò perché, uomo,
il mondo gli si era fatto minuscolo e gli stringeva
la testa e nemmeno il caldo delle cosce di Penelope
poteva sciogliergli il nodo

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(2014)

Essere soli

22 novembre 2019

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Essere soli

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nella nostra solitudine perfetta c’è una crepa
improvvisamente, siamo ci troviamo accompagnati

da un’altrettanto perfetta solitudine e non siamo
più perfetti, ci guardiamo, riusciremo insieme a fare

una perfezione doppia? in compagnia essere soli
persino quello è più bello

 

 

 

 

 

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(2016)

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bevi cioccolata                       di pace, alternativa, bevanda
ecosolidale,                      non ti assolve del tutto ma aiuta

a sentirsi dalla                          parte del giusto, certo di là
ci sono i fascisti,                           servi fetenti del capitale,

cioccolata calda                 contro chi sfrutta, lo sai che non
conta gran che, meglio    sarebbe… e non è chiaro che cosa,
bevi cioccolata                              con assoluzione relativa,

scalda un poco l’anima,                lo sai, almeno tu non stai
con i cattivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Versi

17 novembre 2019

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Versi


che affanno la pagina bianca
che chiede di essere scritta!

……..le voci si posano incerte
……..sul vuoto, sul

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……………………….nulla,

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…………..costruendo un disegno, una via,
…………..una forma incostante di vita
………………..(una dopo l’altra,
………………..una riga sull’altra)
…………..un cammino di senso, di suoni
…………..visivi sul bianco

che ha smesso di essere bianco
macchiato dall’ansia
di una nuova poesia

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(2007)

Fame sempre chiara fame

15 novembre 2019

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Fame sempre chiara fame

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fame sempre chiara fame sempre cara guerra sempre
salda morte sempre dolce dolore sempre sorella

sventura misericordia dell’uomo armato piacere
del colpo che esce di colpo dall’arma e squarcia la strada

spalanca tutte le porte fame sempre dolce dolce
dolcissima guerra chiara fame dolcissima sempre

cara morte sempre l’arma ci darà fama ci dà
comunque morte comunque fame comunque cara

 

 

 

 

 

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(2016)

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con le tue carezze,       gemme nell’inverno, foglie secche
ancora i miei piedi,                disegnavano le tue carezze

una geografia              di campi innevati che sotto il sole
scoprivano il verde,    il verde che era tempo che venisse
fuori, era la pelle           a germogliare, dalla terra usciva

quanto il corpo d’anima          contiene, eravamo rimasti
solo noi sul mondo,           dove l’acqua di nuovo correva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: La grotta

10 novembre 2019

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La grotta


la grotta era grande come il sesso di Venere, il mare
vi entrava filtrando dalle rocce di un’antica frana,

ci si poteva nuotare, nella paura del buio
e del riflesso imprevisto dei rumori delle onde

sui sassi, nelle sue parti profonde si era nel ventre
di un antico dio, benigno forse, forse non più vivo

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(2014)

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essere quegli uomini che affondano la rete quando
il sole è già basso e l’acqua è ancora più ferma di sempre

essere la rete nelle cui maglie i pesci si impigliano
li vedi saltare nell’acqua ferma nel sole basso

ed essere l’acqua che riflette la calma del cielo
il sole già basso la luce azzurra sull’acqua chiara

essere la luce perché non c’è rimasto nient’altro
che si possa essere, o i balzi dei pesci sul mondo immobile

non sono riuscito a restarmene io, devo trovare
la casa per questo non avere casa

 

 

 

 

 

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(2018)

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che cos’ero prima                       di compiere mille anni, come
esistevo prima                           di esistere, quale corpo stava
nascosto al mio interno        che non ero in grado di conoscere

perché non sapevo                     come conoscere, quale storia
si racconterà                   del corpo che non avevo, del sangue
che mi riconosce                   suo, che cos’ero prima del prima,

prima che ci fosse     un corpo dentro il corpo, quando il tempo
era una conchiglia            chiusa dentro il corpo che non avevo

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Spine

3 novembre 2019

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Spine


non è la vibrazione del mattino
a risvegliarti inquieto, a farti rovistare
amaro dentro il cuore, a scoperchiare
volti, relazioni, antiche risa
ficcate duramente nel profondo,
aghi d’amore buio, testimoni
tenaci del rimpianto, spine
che ridolgono improvvise
incarnate nel tempo, quando meno
ti aspetti da te stesso
di essere altrove da te, e che l’affanno antico
indegnamente riviva

 

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(2008)

Facciamo

1 novembre 2019

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Facciamo

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facciamo che stiamo qui facciamo che non ci muoviamo
facciamo che ci trucchiamo da grandi mettiamo su

barba e baffi ci vestiamo da grandi facciamo che
poi andiamo a lavorare poi facciamo che facciamo

l’amore facendo finta che sappiamo come fare
poi facciamo che non siamo noi quelli che fanno finta

e siamo noi quelli veri e siamo vecchi e siamo stanchi
di fare ancora l’amore non ci vogliamo più bene

non ci diciamo più niente e il gioco è finito, pace

 

 

 

 

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(2016)

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