L’essere sta sommergendo

28 febbraio 2020

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L’essere sta sommergendo

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perdersi nel labirinto dell’essere non è cosa
che riguardi l’andamento del mercato del tuo cuore

abbattuto, sconcertato, lui rimane sempre lì
in quel dialogo che sembra fisso, immutato con le

cose, non contaminato dai rialzi e dalle fughe
dei valori del sentire affettivo, chi si perdeva

ero io, piuttosto, cuore di fuggitivo irrisolto,
proiezione dell’altrove dove non sai bene dove

sia forse bene arrivare, l’essere sta sommergendo
tutte le tue soluzioni per tirarmene fuori

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

 

perché mi dice
(2012)

Da Distonia, Kurumuny, 2018

 

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non la notte, non   il caso, muoviamo le labbra senza
che escano parole   intere, non ci appartiene mai nulla,

non la casa, non   le ossa, né tantomeno le cose,
il fuoco del tempo   crepita fuori di noi, è inverno
intorno alle ossa,   l’inverno sbriciolava le cose,

non ci apparterrà   la notte, non controlleremo il caso,
le labbra non baciano   più, sono bruciate, crepitano

sobbalzi di voce,   non ricordiamo, è l’inverno a gridare
per noi, nella casa   rimasta fredda nella notte spenta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Per via

23 febbraio 2020

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Per via


di qua dalle montagne un’estesa
palude di loto mi trascende
a un orizzonte di palme, un bosco
bello come un’epoca dell’oro,
un’età della luce, un selvaggio
paese che non mi può ferire,
un paesaggio dipinto affollato
solamente dal mito

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(2009)

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rimane nell’adesso sospeso il sospetto di una vita
non la nostra dove l’adesso sia mutato nel sempre
dove verso sera non ci sono onde e l’acqua sfuma
nel cielo e nel cielo una sfumatura rossa ci inganna
e per sempre siamo qui senza che incomba la notte

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2018)

 

campo verde che si stende
(2015)

Da Distonia, Kurumuny, 2018

 

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que hacer, que escribir, todo aquí pasa como si nada
si nada pasara, en la tarde se queman los leones
de añoranza, pájaros tibios cruzan todo el silencio

dejandome solo dentro de mis muros de sol
sol y soledad en este estío glorioso de lagartos
de memoria, cálida espera de lo que nunca pasa,

fuego y salamandras olvidadas

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Del resto, albeggia

16 febbraio 2020

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Del resto, albeggia


del resto, albeggia, il filare interminabile dei pioppi
separa dall’orizzonte l’orizzonte introspettivo

che si radica nel dubbio, il sonno è un amico lontano
che non si può disturbare, è inevitabile che il giorno

definisca ora i pensieri, il sonno è un angolo staccato
della coscienza, si sparge sopra i fari ancora accesi
sull’asfalto il gesto umido di un ferroviere, un brivido

minuscolo e permanente agita i muscoli e la terra
che non riconosce limiti

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(2014)

L’avventura delle cose

14 febbraio 2020

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L’avventura delle cose

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il verde pallido dell’inverno nel campo di grano
appena spuntato appena vivo combatte col sole

pallido di quest’inverno nel campo di cielo appena
velato a stento lasciato splendere da questo freddo

lasciato vincere sfide di gloriosa tolleranza
di baldi giovani maschi alle intemperie che rendono

più salubre il corpo ancora verde come grano appena
spuntato a stento rimasto vivo, vorrei poter essere

io il sole che racconta l’avventura delle cose

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

 

di cose leggere
(2019)

 

 

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ghirlande di rovi   intrecci perché il tuo corpo conosca
cosa rende inverno   l’inverno, con le mani gelate

conoscendo il freddo   del freddo, il male del male, semini

ferite di carne,   l’anima è oscura ma salda, freme
solamente quando   la carne non la incendia più

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Orfeo

9 febbraio 2020

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Orfeo


se le parole scorrono sul limpido
acciottolato dei suoni, e se la voce incanta
le ore che ci avvolgono, e se l’onda
del nostro pieno agire agita il mondo
del sentire e del sangue

siamo nel vero forse questa volta,
e dentro il solco del vivere che chiama
a sé le forze perché vince, e avverte
l’impulso dilagare dal respiro
di ogni nostra nota che si accende
della realtà che vibra

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(2009)

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ora che mi sono imbevuto di questo posto posso
scrivere, c’è molta acqua, c’è pure una moltitudine

di piccoli ragni che cerca di usarmi come appiglio
per la loro tela, c’è la luce di ottobre e fa caldo

per questa stagione, ci sono trappole per le anguille
e nasse appoggiate, il vuoto sonoro di ciò che sta
lontano, lontani apporti di fondo dal mondo che

vive, dove vivo io questo è un altrove inessenziale,
lembi di inessenza al quotidiano

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2018)

 

se guardi il mare a lungo
(2009)

Da Distonia, Kurumuny, 2018

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buchi intoppi scorie   dolori abissi riflussi, traumi,

in questo sapore   di terra anneghiamo, respiriamo
l’aria che ci brucia,   tocchiamo quello che non dovrebbe

esistere, che noi   non vorremmo esistesse, che
non voglio vedere,   per gli occhi passa tutto ma poi
si spegne, le cose   che sfiorano il cuore poi alla fine

ritornano a casa,   ci lasciano indenni ma più strani
ed è così strano   incontrare chi porta con sé il rifiuto

e insieme la voglia   straziante dell’altro, non sapere
davvero chi sei   mi salva, ci certifica normali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

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