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dipingevi angeli,   quegli angeli che mi punivano,
di vapore nuvole   da tutte le pentole salivano,

la spada fiammeggia,   sobbolle il brodo della vita mia,
calore, fulgore,   umidità, gli angeli non sanno mai

che la loro spada   scalda, che il mistico e il quotidiano
qui vanno a braccetto,   la nuvola ti raggiunge, tracciavi

le linee di ali   spiegate, le fiamme della fede
bianche, azzurre,   indicano la strada d’uscita, l’Eden

dimenticherà in   un mattino la mia presenza, restano
solamente a lungo   quelle nuvole, cipolla, sedano,

quella nostra vita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

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di comune accordo
ci saremmo lasciati
…….se fosse accaduto

ci ha invece risparmiato
questa tristezza, la vita
riannodando consonanze
che parevano perdute, ormai

restaurando complicità
comuni pudori
………………..desiderio
di trovare nei sensi dell’altro
la soluzione di almeno qualcuna
delle nostre autonome angosce

 

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

Notte cuore

26 giugno 2020

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Notte cuore

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notte cuore oscuro della notte della cuore buio

della nero della notte buio oscuro nero notte
nel silenzio piove nero piove notte cuore della
della fonda oscurità tremante vicina notturna
della notturna tensione della notte piove notte

nevica nevica il cuore piange nero grida bianco
debole debole il nero trema vicino notturna
tensione dove tormentano le torsioni del giorno
giorno che nevica nevica il cuore piange la notte

non rimane non capisce non persiste non c’è più

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

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di che cosa sono   chiave le parole che la notte

pronuncia al tuo fianco,   quando il desiderio del sonno
è questua di morte,   quando la parola del tuo corpo
contiene la chiave   del rebus, quando il desiderio

del tuo corpo parla   da solo, mi rivela tutto, tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2020)

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argomenti per una passione
mentre il tuo respiro alle mie spalle
regolare va e viene
argomenti per una passione che
inciampa ogni mattina nel lavaggio
delle tazze del caffelatte nel badare
ai bambini che facciano pipì che abbiano
mangiato a sufficienza che possano
dormire quando crollano dal sonno
che si incaglia verso sera nella tua
nella mia fatica a riannodare
persistenti diatribe sulla
pulizia della cucina sul posto
dei vestiti ancora da indossare e non
ancora sporchi
argomenti che vanno ogni volta trovati e che non
si seguono come i
ciottoli disseminati una volta nei boschi
della nostra favola

 

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

Nella voce della voce

19 giugno 2020

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Nella voce della voce

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nella voce della voce che ti parla con insistenza
riconoscere il dettaglio insinuante intraprendente
rintracciare sfumature di un’identità controversa

nella voce del peccato nel peccato del peccato
nel dettaglio di una voce di un’identità sfumata
nel disagio del dettaglio nell’angoscia della voce

che non è mai veramente stata voce ma memoria
memoria atroce memoria del peccato e del peccato
della mia voce insinuante e delatoria sorprendente

controversa identità nel parlare e nel morire
sfumatura identità nel peccato e nel morire
delatoria intraprendente che ti parla sino alla fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2015)

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di cacao rotondo,   grasso, alternato a un alcool molto forte,
sapore di altrove,   poi un fuoco algido di vodka,

le labbra si sporcano,   macchiano il bordo del bicchiere
color cioccolata,   scura, amara, inizialmente dura
come quella storia   di cui hai colto il nocciolo ma che

si deve poi sciogliere in   dettagli saporosi, e intanto
lascia il segno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2020)

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e a volte non capendo
perché siamo
cosa siamo
non percependo nemmeno
la variazione richiesta
sul tema di noi stessi
non riuscendo
a capire
perché non si possa capire
questa relazione che ci stringe
pur così semplice
inutile
efficace

 

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

Nel lume della notte

12 giugno 2020

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Nel lume della notte

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quale paradiso quale paradosso costruirsi
quale parabola quale parola sovrapporre
alle parole che sono eroicamente parole

che annunciano un paradiso d’illusioni valorose
di paradossi drammatici e interamente irreali
di parabole argutissime ma alla lunga evanescenti

parole che sanno piangere però non sanno capire
che cos’è che rende il vero: cose storicità
inferno o tautologia

tutto scorre tutto tace, nel lume della notte
risaltano allo stesso modo i nomi delle cose che
fuggono da noi lontano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2015)

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dai acqua all’amore,   vedi la sua terra come è secca,
acqua fresca e dolce   che smettano di piangere i petali,
dai vino all’amore,   vedi le sue labbra come piangono,
vino attento e rosso   che riprendano colore i petali,

non smettere di essere   attenta, la radice è di angoscia
e il gambo egoismo,   puoi ubriacarti e nessuno guida
il ritorno a casa,   ma vedi com’è secca la terra,

le sue labbra come  piangono, consegnagli i tuoi occhi
affinché gli diano   sempre qualche goccia, qualche volta
è il suo stesso odore   a uccidere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2020)

Replay: imprevista

7 giugno 2020

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imprevista
la malinconia serpeggia tra le conquiste
dell’io
giorno dopo giorno
minuto dopo minuto non sappiamo
cosa fare del minuto che viene
del giorno che seguirà
inventando
strategie di dilazione
ossessioni curatrici
periferie della volontà
non siamo
non siamo più
scrigni di energia
rotta qua e là qualche barriera
liberamente
fluiamo

 

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

Narciso

5 giugno 2020

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Narciso

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io è bello mi insegnarono da piccolo, negli anni
in cui io non è evidente, quando se ne impara il nome

perché gli altri ti rispondono e poi sorridono quando
tu balbetti io, benché non ti sia chiaro cosa io
è, benché non ti sia chiaro nulla, ma che io è bello

ecco viene ancora e ancora ripetuto, Dio che bello
quel bambino che ha imparato con orgoglio a dire io,
a esser io esser orgoglio essere un senso peculiare

delle tantissime cose che si prendono si mettono
in bocca e non sono io, a differenza di me che sono

perdutamente inondato dal mio riflesso sull’acqua

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2014)

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cosa cieca della   cosa viva, il nulla, la pietra amorfa,
cosa pietra della   nostra carne, tutto, tutto persevera

non sa cosa fare,   cosa nuda della cosa viva,
non sa come essere,   cosa viva nella cosa viva

che almeno piovesse e   ci si potesse lamentare un poco,
che almeno la pietra,   che almeno piovesse sopra la pietra,

sempre un altro amore   finisco per cantare, cosa cieca
della cosa vera,   cosa pietra della nostra pelle,

tutto, cosa nuda,   tu dicessi fallo almeno per me

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2020)

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