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tutto adesso fermo, l’eterno cristallino ti scalda
ti riempie il silenzio, tutto adesso zitto dentro questa

bonaccia di marzo, tutto adesso pieno tutto adesso
pieno di silenzio, tutto fermo tutto aperto il sole

riscalda il silenzio, tutto adesso antico cristallino
di cielo e silenzio di marzo, il mare morto ti guarda,

tutto mare fermo, tutto mare luce, questo marzo
bloccato e violento come di colpo in eterno colpito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Colgo parole

27 settembre 2020

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Colgo parole

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colgo parole, “nei minimi dettagli” sento che
stanno dicendo tra loro, colgo frammenti di voce
che attraversano lo spazio che separa il corpo dai

corpi che emettono i suoni, e sono corpi veri, sono
promesse astratte di qualche contatto che nei dettagli
minimi del suo sentire contrappassi le parole

in quello che non saprebbero attraversando lo spazio
le parole far sentire al respiro senza voce
della pelle

 

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(2012)

Quando piove

25 settembre 2020

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Quando piove

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quando piove e piove e piove e piove e piove e sei lontano
da casa dentro una stanza dentro un albergo lontano

sotto cui scorre una fila di automobili bagnate
dai tergicristalli mobili le luci tristemente

pallide e piove e poi lontano sono nuvole basse
e nebbia e mondo nascosto nel bagnato e anche le scarpe

presto si sono bagnate pesanti fradice scure
quando scende e scende pioggia fina e triste e sempre e sempre

riempie di tremiti il mondo intride di brividi il senso
delle cose catturate dal freddo allora sarebbe

bello bello bello vivere nel segno strabanale
del sole

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2014)

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un pesce sei stata che da più di mille anni guarda
la vita in silenzio, prima sei stata un pesce che sogna
il chiaro di luna di Pierrot, prima sei stata un pesce

di scaglie brillanti nella luce che non ti ricordi
le branchie che stava il presente della tua bocca troppo
attratto dall’amo, prima ancora eri un pesce in silenzio

e guardavi scorrere le parole della luna come
pesci, come pesci dell’altro sesso, ma come sessi
pronti alla cattura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

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C’è un respiro strano

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c’è un respiro strano fuori dalla mia finestra un rantolo
di città che si sta dando da fare un sospiro di
automobili che lasciano la propria stria sonora

e tutte insieme si trovano trasportate dall’aria
salendo piano per piano finestra sopra finestra
sino ai sussulti del sonno che in teoria almeno in teoria

dovrebbe pian piano avvolgermi, avvolgendomi sgarbate
a loro volta, esse stesse un cilicio sottile

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(2013)

Pochi minuti

18 settembre 2020

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Pochi minuti

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pochi minuti per scrivere piangere quel che resta
resta poco tempo per proseguire a morire senza

credere di sopravvivere all’assalto del banale
la banalità del male la sferzata dell’accorgersi

di quanti pochi minuti per scrivere del rimpiangere
di non avere vissuto quello che noi non possiamo

avere vissuto, quali pochi minuti per credere
credere davvero che ci siano messaggi cui

resti possibile credere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

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una luce immemore, le nubi, come nell’abisso
della creazione, venire alla luce, ritornare

dal fondo di tenebra per noi, eppure non mi credi,
non mi potrai credere, l’albedo terrificante

del guardarsi, il timbro dell’esserci, dello stare qui
davanti alle cose, in tutta la loro luce, in tutta la
tua luce, non credere che io ti possa trovare, che

venire alla luce ti possa esentare dal tenermi
presso di te, come sarebbe altrimenti nel buio,

luce senza voce, le nuvole, come in tutto il bianco
che non trova senso fuori di noi e di te

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2020)

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Alla domanda Ma esiste Dio

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alla domanda Ma esiste Dio il Buddha non risponde,
la domanda era sbagliata, ogni risposta convalida

l’errore sempre di più, il Buddha lo spiega ai discepoli
il giorno dopo, a Sarnath, dove rimane il ficus sotto

cui il Buddha insieme a loro sedeva, come se avesse il
Buddha letto Kant, e sono questi i miei pensieri sotto

l’abbraccio di quel medesimo albero sacro, il silenzio
solo le foglie lo increspano, quasi ad essere ancora

il suono della sua voce

 

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(2014)

Passati di là

11 settembre 2020

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Passati di là

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ora che siamo passati di là, scendere non sembra
più così facile, sino a poco fa la discesa era
l’immagine del riposo, e invece adesso che ci siamo
siamo di colpo impauriti, sbandati, pieni di tremiti

l’immagine della notte non è la notte, ne manca
solitudine, stanchezza, ghiaccio, vuoto, eterna attesa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2015)

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un’alta scogliera di stelle, come un campo di spighe
sul lago celeste, quell’isola lontana una sera

dentro quella barca, che cosa farci con tutto questo
desiderio lieve, l’anima non si libera, l’acqua

è rimasta immobile, sghignazzano le stelle ignare
del proprio dovere, come un campo di spighe sul lago

leggero, la barca amarrata da mesi, la scogliera
nera di ricordi, sbattevano le palme nella pioggia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2020)

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Bisogna lavarsi
(canzone dell’estremista)

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bisogna lavarsi, essere puliti, essere pronti,
bisogna credere, essere puliti, fare fronte
ad ogni difformità, puliti, ripulire il mondo

che non è adatto, non più corrispondente ai requisiti,
che resta sporco, il nemico dell’ideale circonda
gli sparvieri del destino, noi che ripuliamo, noi

che siamo stati mandati, che il destino siamo, noi
che eroicamente morire ci circonfonde di luce,
noi puliti, noi antica degli dei nuova vendetta

 

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(2011)

Particelle

4 settembre 2020

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Particelle

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mi girano le parole nella mente particelle
nei ciclotroni del cuore multiversi di erezioni

neuronali batterie di allitterazioni roventi
tra accelerazioni chiasmiche voluttà nucleari

parole che mi rischiarano nella mente primaria
angoli che non dovevano esserci le parole

nei sincrotroni del senso sciolgono le sensazioni
solide dell’antefatto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

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venendo alla luce, provenendo dalla tua memoria
genitale, nuvole bianche, albedo, alchemica serie
di illuminazioni, oh, composte terre, complessioni,

stare nella luce, essere esposti, essere sempre
quelli che rimangono bersaglio a tutto ciò che vive,

a quello che fa morire, destinati nella luce
a restare pietra filosofale per altre vite
meno illuminate, esaurite di palpiti di carne

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

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