Sai che
30 ottobre 2020
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Sai che
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sai che il silenzio ci assolve, sai che le ore trascorrono
rapide se non le conti, che dopo di noi il diluvio,
che lasciamo poche tracce, sai che noi non lo sappiamo,
sai chi altri siamo, sai che intorno non ci sono uscite,
sai che siamo fritti, siamo fregati ingannati dalla
sorte, sai che dopo ci vediamo, sai che non amiamo
gli altri che ci vedono,
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(2016)
ti guardo resistere, hai il viso un poco arrossato,
27 ottobre 2020
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ti guardo resistere,. .hai il viso un poco arrossato,
parli a tratti, guardi. .verso l’orizzonte che non c’è,
non puoi certo piangere,. .ma il mondo ti appare più vuoto
di quanto potrebbero i. .tuoi riempitivi colmarlo, sillabi
un mantra di scarsa. .utilità sull’arrivo di aprile,
le tue pause dicono. .che il vuoto è fiorito dentro, moduli
tutte le parole,. .poche, che mi trasmetti, nei toni
un poco meccanici. .del doverlo fare
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(2019)
Replay: Talvolta
25 ottobre 2020
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Talvolta
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se diciamo che la sera è per noi, se diciamo che
è un universo ridotto, la sera, dove le cose
sono diventate intime, quasi le conoscessimo
una per una e anche loro ci conoscessero, quando
ci abbandoniamo alla sera e abbandoniamo ogni difesa
quando ci apriamo alla sera ed essa entra tra i baluardi
al di là delle difese del cuore molle testicolo
fragilissimo ammennicolo sofficissimo erogeno
sensore, ecco che talvolta di noi banchetta la sera,
bianche ossa tra gli ulivi rimangono
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(2016)
Ritornati
23 ottobre 2020
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Ritornati
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siamo ritornati nella nostra casa per un poco
di tempo per raccattare quel che era stato possibile
salvare da quel disastro, abbiamo rovistato dentro
le pareti della nostra vita per alcuni attimi
per ritornare al discorso del quotidiano, troviamo
muri di parole rotti, rovinati, ritroviamo
le parole della nostra vita per alcuni attimi
nel raccattare il discorso del quotidiano, non siamo
più quelli di prima, eccoci in un’altra differente
non più decisa astrazione e siamo vivi e siamo morti
insieme
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(2015)
ti prende una nuvola, nubi raggiungono la vetta,
20 ottobre 2020
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ti prende una nuvola,. .nubi raggiungono la vetta,
eccoti pastore. .di nuvole, nella sera della
mia indifferenza il. .silenzio umido avvolge il sole,
gli angeli hanno freddo,. .noi restiamo qui, la prossima vita
ci ritroveremo e. .ci capiremo, ci ritroveremo
magari stupiti,. .bagnati e zitti zitti sapremo
come ritornare a. .toccarci, sapremo come toccarci
là dove risuona,. .gli angeli risplenderanno, noi
ci mangeremo una. .dopo l’altra tutte le parole
che tutte le nuvole. .vanno a dissolversi col tempo
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(2019)
Replay: Come stremata tu resisti
18 ottobre 2020
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Come stremata tu resisti
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io non so come stremata tu resisti in questo lago
d’indifferenza che è il cuore non so come tu resisti
come resisto io stesso alla mia stessa indifferenza
al mio cuore crudo io come possa nuotare con
questa mia disinvoltura e resistere in questo lago
d’indifferenza che è il cuore quello che è il tuo ed è anche
nello stesso tempo il mio, così sensibili ambedue
al reciproco improvviso ritrovarsi identici
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(2013)
Rimbalzano
16 ottobre 2020
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Rimbalzano
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parole ancora rimbalzano tra le spalliere del senso
e vanno in buca, talvolta, talvolta ancora attraversano
il campo ancora correndo, abbattendo come birilli
altri sensi, forse dicono di abbandonare il campo,
preludono alla freddezza del lascito freddo, senza
speranza, senza parole nuove che addolcire possano
il nodo di frasi asciutte, il non scorrere del dire,
quell’algebrico cozzare dei rancori liberati,
di tutti i nomi del male, dei ritorni triangolati
del dolore
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(2015)
tuo fiore di cenere, mia rosa amorosa, metafora
13 ottobre 2020
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tuo fiore di cenere, mia rosa amorosa, metafora
tenera, di olfatto tenace, radice di angoscia, rosa
vera, vera, bianca, oscura, densa, di odore che trema,
idea della rosa, rosa totale, carnale, profonda
mio fiore profondo e terribile, radice di angoscia,
l’odore ubriaca, tradisce, questa rosa, questo fiore,
tienila, sostienila, mangiala, rosa di carta e di seta
bruciate, tuo fiore impalpabile e grigio, adesso si disfa
tra le nostre dita
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(2019)
Replay: Alto
11 ottobre 2020
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Alto
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dall’alto, alto, da sopra, laggiù si dipana il mondo
si articola il panorama delle cose percepite
dall’alto, alto, da qui, lontano si articola il mondo
delle cose immaginate, alto, da lontano, là
dove le cose restavano lontane, da più in alto
alto, da sopra, laggiù si ripetono tutte le
le cose che noi amiamo, cose, da sopra, laggiù
si ripete il panorama delle cose che rimangono
lontane, lontane, alto, dall’alto, laggiù
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(2016)
Qui nel nord
9 ottobre 2020
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Qui nel nord
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qui nel nord piove, si spengono fanno fumo le braci
del sentimento, qui piove, fanno fumo poi si appagano
le debordate del cuore, piove nel nord, qui, ci uccide
il sentimento, il sapere che non ha scampo la brace
del cuore, qui nel nord piove, l’acqua tocca il cuore, trova
un cammino nei meandri ventricolari, raffredda
raggela tutte le braci, tutto il fumo si diffonde
dentro me, dentro te, cuori contratti, camere chiuse
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(2016)
tutti in giacca sudano, attraverso traspira la musica
6 ottobre 2020
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tutti in giacca sudano, attraverso traspira la musica
dalla loro pelle si propaga alla nostra, la tromba
barrisce nell’ombra, stanno ballando i tavoli, sudano
tutti, vino, birra, whisky, crome, sincopi, ma battono
più forte, gli ottoni brillano, attorno ballano i tavoli,
tutti attorno sudano, la musica brilla di luce
di luce speciale e propria, la tuba è un lampo nero
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(2019)
Replay: Alle unghie
4 ottobre 2020
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Alle unghie
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alle unghie troppo corte da rosicchiante nervosa
vorrei dedicare un’ode, alle mani pallido-rosee
da lavoratrice senza ferie recenti vorrei
scrivere questi risibili versi, ai capelli stinti
e appena un poco ondulati vorrei innalzare parole
che non scherniscano troppo, al tuo sonno giusto sul treno
che ci inforna troppo presto la mattina, agli occhi che
si vedono solo adesso, di stoviglia, ahi signorina,
quanti racconti impossibili, quanta felicità
poco credibile, quanti desideri romanzati
troppo facili, quanta troppa vita per quest’ora
che il torpore ancora non ci permette di incendiare
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(2016)
Questo mare
2 ottobre 2020
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Questo mare
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è talmente blu che sembra impastato col pastello,
quelli ad olio, densi, lucidi, quasi un accenno di verde,
quasi una nuova materia, pasta cromatica nuova,
tanto pastosa che quando ci entri sembra poi incredibile
che possa scorrere fresca sopra la pelle, fluire
al ritmo delle bracciate
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(2015)