Sai che

30 ottobre 2020

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Sai che

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sai che il silenzio ci assolve, sai che le ore trascorrono

rapide se non le conti, che dopo di noi il diluvio,
che lasciamo poche tracce, sai che noi non lo sappiamo,

sai chi altri siamo, sai che intorno non ci sono uscite,

sai che siamo fritti, siamo fregati ingannati dalla
sorte, sai che dopo ci vediamo, sai che non amiamo

gli altri che ci vedono,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

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ti guardo resistere,. .hai il viso un poco arrossato,
parli a tratti, guardi. .verso l’orizzonte che non c’è,

non puoi certo piangere,. .ma il mondo ti appare più vuoto
di quanto potrebbero i. .tuoi riempitivi colmarlo, sillabi

un mantra di scarsa. .utilità sull’arrivo di aprile,
le tue pause dicono. .che il vuoto è fiorito dentro, moduli

tutte le parole,. .poche, che mi trasmetti, nei toni
un poco meccanici. .del doverlo fare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Talvolta

25 ottobre 2020

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Talvolta

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se diciamo che la sera è per noi, se diciamo che
è un universo ridotto, la sera, dove le cose

sono diventate intime, quasi le conoscessimo
una per una e anche loro ci conoscessero, quando

ci abbandoniamo alla sera e abbandoniamo ogni difesa
quando ci apriamo alla sera ed essa entra tra i baluardi

al di là delle difese del cuore molle testicolo
fragilissimo ammennicolo sofficissimo erogeno
sensore, ecco che talvolta di noi banchetta la sera,

bianche ossa tra gli ulivi rimangono

 

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(2016)

Ritornati

23 ottobre 2020

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Ritornati

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siamo ritornati nella nostra casa per un poco
di tempo per raccattare quel che era stato possibile

salvare da quel disastro, abbiamo rovistato dentro
le pareti della nostra vita per alcuni attimi
per ritornare al discorso del quotidiano, troviamo

muri di parole rotti, rovinati, ritroviamo
le parole della nostra vita per alcuni attimi
nel raccattare il discorso del quotidiano, non siamo

più quelli di prima, eccoci in un’altra differente
non più decisa astrazione e siamo vivi e siamo morti
insieme

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2015)

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ti prende una nuvola,. .nubi raggiungono la vetta,
eccoti pastore. .di nuvole, nella sera della
mia indifferenza il. .silenzio umido avvolge il sole,

gli angeli hanno freddo,. .noi restiamo qui, la prossima vita
ci ritroveremo e. .ci capiremo, ci ritroveremo
magari stupiti,. .bagnati e zitti zitti sapremo

come ritornare a. .toccarci, sapremo come toccarci
là dove risuona,. .gli angeli risplenderanno, noi
ci mangeremo una. .dopo l’altra tutte le parole

che tutte le nuvole. .vanno a dissolversi col tempo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

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Come stremata tu resisti

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io non so come stremata tu resisti in questo lago
d’indifferenza che è il cuore non so come tu resisti

come resisto io stesso alla mia stessa indifferenza
al mio cuore crudo io come possa nuotare con

questa mia disinvoltura e resistere in questo lago
d’indifferenza che è il cuore quello che è il tuo ed è anche

nello stesso tempo il mio, così sensibili ambedue
al reciproco improvviso ritrovarsi identici

 

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(2013)

Rimbalzano

16 ottobre 2020

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Rimbalzano

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parole ancora rimbalzano tra le spalliere del senso
e vanno in buca, talvolta, talvolta ancora attraversano

il campo ancora correndo, abbattendo come birilli
altri sensi, forse dicono di abbandonare il campo,

preludono alla freddezza del lascito freddo, senza
speranza, senza parole nuove che addolcire possano
il nodo di frasi asciutte, il non scorrere del dire,

quell’algebrico cozzare dei rancori liberati,
di tutti i nomi del male, dei ritorni triangolati
del dolore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2015)

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tuo fiore di cenere, mia rosa amorosa, metafora
tenera, di olfatto tenace, radice di angoscia, rosa

vera, vera, bianca, oscura, densa, di odore che trema,
idea della rosa, rosa totale, carnale, profonda

mio fiore profondo e terribile, radice di angoscia,
l’odore ubriaca, tradisce, questa rosa, questo fiore,

tienila, sostienila, mangiala, rosa di carta e di seta
bruciate, tuo fiore impalpabile e grigio, adesso si disfa

tra le nostre dita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Alto

11 ottobre 2020

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Alto

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dall’alto, alto, da sopra, laggiù si dipana il mondo
si articola il panorama delle cose percepite
dall’alto, alto, da qui, lontano si articola il mondo

delle cose immaginate, alto, da lontano, là
dove le cose restavano lontane, da più in alto

alto, da sopra, laggiù si ripetono tutte le
le cose che noi amiamo, cose, da sopra, laggiù

si ripete il panorama delle cose che rimangono
lontane, lontane, alto, dall’alto, laggiù

 

 

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(2016)

Qui nel nord

9 ottobre 2020

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Qui nel nord

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qui nel nord piove, si spengono fanno fumo le braci
del sentimento, qui piove, fanno fumo poi si appagano

le debordate del cuore, piove nel nord, qui, ci uccide
il sentimento, il sapere che non ha scampo la brace

del cuore, qui nel nord piove, l’acqua tocca il cuore, trova
un cammino nei meandri ventricolari, raffredda
raggela tutte le braci, tutto il fumo si diffonde

dentro me, dentro te, cuori contratti, camere chiuse

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

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tutti in giacca sudano, attraverso traspira la musica

dalla loro pelle si propaga alla nostra, la tromba
barrisce nell’ombra, stanno ballando i tavoli, sudano

tutti, vino, birra, whisky, crome, sincopi, ma battono
più forte, gli ottoni brillano, attorno ballano i tavoli,

tutti attorno sudano, la musica brilla di luce
di luce speciale e propria, la tuba è un lampo nero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2019)

Replay: Alle unghie

4 ottobre 2020

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Alle unghie

 

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alle unghie troppo corte da rosicchiante nervosa
vorrei dedicare un’ode, alle mani pallido-rosee

da lavoratrice senza ferie recenti vorrei
scrivere questi risibili versi, ai capelli stinti

e appena un poco ondulati vorrei innalzare parole
che non scherniscano troppo, al tuo sonno giusto sul treno

che ci inforna troppo presto la mattina, agli occhi che
si vedono solo adesso, di stoviglia, ahi signorina,

quanti racconti impossibili, quanta felicità
poco credibile, quanti desideri romanzati

troppo facili, quanta troppa vita per quest’ora
che il torpore ancora non ci permette di incendiare

 

 

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(2016)

Questo mare

2 ottobre 2020

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Questo mare

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è talmente blu che sembra impastato col pastello,
quelli ad olio, densi, lucidi, quasi un accenno di verde,

quasi una nuova materia, pasta cromatica nuova,
tanto pastosa che quando ci entri sembra poi incredibile

che possa scorrere fresca sopra la pelle, fluire
al ritmo delle bracciate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2015)

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