Replay: Dopo la menopausa

31 gennaio 2021

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Dopo la menopausa

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non dovrebbe essere meglio? o peggio? non dovrebbe forse
cambiare almeno qualcosa? come accade che il presente
rimanga sempre presente e non smettiamo di annodarci
nell’identico medesimo laccio di tutti i tempi?
sei sempre così sicura di volermi come prima?
sono sempre così certo che non ci sono flessioni
nel discorso che trascorre i nostri corpi? nel rivolgermi
al labirinto nascosto del tuo ascolto? nel sentire
che la tua voce mi imbeve della nostalgia consueta
di te? incertezza e ignoranza sono parte del sapere,
la gente resta seduta, l’arrivo non è lontano

 

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(2012)

Vento che muove

29 gennaio 2021

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Vento che muove

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vento che muove le falde dell’ombrellone da spiaggia
mentre sul fuoco la carne sfrigola e il fumo si sparge
attorno e l’odore chiede di essere un po’ immaginato

perché siamo controvento lontani ma il quadro è semplice
bambini giocano sulla spiaggia ed è semplice il quadro
dopo ci sarà il banchetto ed è semplice tutto questo

vento che muove le falde mentre la carne sul fuoco
promette un altro piacere il sole è ancora incerto ancora
un po’ indietro la stagione quasi al suo punto la carne

chiede il sapore di essere un po’ immaginato la spiaggia
è una realtà compressa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

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se tornate in cerca della vostra ricerca più antica
finirete per trovare non ciò che state cercando
ma ciò che temete, il buio, il silenzio violento, il centro

di tutto il non senso, per questo ci sposiamo andiamo al mare
compiliamo versi che sembrano trasmettere un senso,
per questo leggete queste parole che vi trattengono
nel porto sicuro

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(2019)

Replay: Ansiogena

24 gennaio 2021

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Ansiogena

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uno due tre quattro cinque sei dieci quaranta sono
confuso adesso mi trovo stordito tra cifre che

io non colgo ma significano lo so che scandiscono
la nuvola del progresso e il destino del mio possesso

ora venti cento mille quasi un miliardo di volti
uguali sono stordito mentre volteggiano i numeri
tra le parole normali dodici quindici sedici

docili quinte del senso trentadue diciotto quattro
uno nove sei quattordici verità tutte in ordine
dentro l’ansia digitale del mio mattino

 

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(2016)

Un canto vuoto

22 gennaio 2021

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Un canto vuoto

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dal vuoto esce un canto vuoto, esce un canto nero, dal vuoto

esce la nostra canzone, sale il ritmo, sale il battito
dal vuoto, che ecco sale, sviluppa il suo mantra ottuso,

esce dal vuoto, ci parla, ci canta, ci avvolge di
di parole che non hanno peso, che ecco risalgono
ascendono nelle spire del vuoto, del fuoco di

dentro, dal nero ritorna un canto vuoto, un fuoco nero
di ritmi di voci, salgono come il suo mantra ottuso,

del vuoto, del vuoto, nero come un fuoco nero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

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sedersi a una tavola a mangiare la luce perché, dicono,
ora è primavera, vedere il tempo come fanno gli altri,

essere con chi ci parla, non importa se è davvero
primavera, quello che importa è sentire come senti
tu, sentire insieme questa cosa che tu chiami risveglio,

che tanto mi piace che la chiami così, io non lo so,
non mi importa molto, sedersi a una tavola a mangiare
la luce perché tu la vedi, perché tu hai sentito
che così l’avrei sentito anch’io

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(2019)

Replay: Le cose

17 gennaio 2021

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Le cose

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di questa luce del sole
orizzontale restiamo
ogni volta prigionieri
perché cambiano le cose
a quest’ora della sera
la loro sostanza e sembrano
gonfiarsi di luce come
un palloncino leggero
che se ne ride del peso
e della gravità

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(2011)

Turbando

15 gennaio 2021

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Turbando

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la mia attenzione si dedica ossessivamente al rispetto
di un modello irrazionale ma coerente di scrittura
poetica in cui le cose possano direttamente

entrare senza passare dalla mediazione che
le omologa al nostro gesto dotato di qualche scopo
preciso, perché vorrei che il mondo attraversasse le

le parole senza che la mia volontà le formasse
troppo, rimanendo oggetti esse stesse, forse turbando
turbando un poco anche noi che le filiamo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2016)

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sedersi a una tavola di primavera per bere la luce
del tempo vedere l’aria e il suo profumo toccare il verde

annusare il verde ascoltare l’odore ritmato del
tempo nella luce dell’aria bevendo il vento a una tavola

seduti a una tavola d’aprile generando lillà
dai versi dei morti generando morti d’aria fresca,

bevendo il profumo ritmato del verde mangiando
la luce stampata sul suono degli alberi

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(2019)

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Adesso mi metto a scrivere

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adesso mi metto a scrivere, adesso mi metto a ridere
ora mi metto a pensare, ora mi metto a giocare,

i rami si fanno avanti sopra il profilo del mare
il verde definisce il blu, il pomeriggio chiama la sera

il blu si staglia nel verde, la sera piange la notte
di adesso che sto ridendo, di adesso che sto scrivendo

ho finito di giocare, ho già smesso di pensare
la sera piange la notte, il verde non c’è già più

 

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(2016)

Spizzichi

8 gennaio 2021

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Spizzichi

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spizzichi, scampoli, termina qui il tuo viaggio, si ferma
il tamtam del cuore, l’epica quotidiana del vincere
le quotidiane insorgenze del male, le quotidiane

defezioni del respiro del desiderio, si ferma
il tamtam del cuore, scampoli, spizzichi adesso restano,
l’epica perde la voce, il racconto si destruttura,

perde contatto, sostanza, si conclude qui il tuo viaggio,
perde struttura, sostanza, voce, termina il contatto
il viaggio il male il respiro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2015)

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sei uscita sulla circonferenza del cielo, oltre
ogni anello della campana, non c’era modo, i cieli

erano cuciti, le loro colonne si chiudevano
ma tu non toccavi l’universo, scivolavi indietro
e restavi sola come un punto perso su una sfera,

solo hai raccontato come eri lontana, come resti
ancora stavolta viva

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(2019)

Replay: Del nostro

3 gennaio 2021

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Del nostro

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attraversando il tuo corpo attraversando la tua voce
attraversando la perdita attraversando la tua assenza
attraversando il destino delle cose che non hanno
attraversato il destino le parole attraversando

che hanno definito ancora una volta quello che sei
quello che tu sai di essere quello che credi di

poter veramente fare attraverso il respiro delle
solitudini reciproche attraverso il tuo respiro

le parole che non riesci a pronunciare e mai più mai
più saranno questo ansimo questo battito fiero

di silenzi d’improvviso di pelle che non si può
più mai toccare più mai considerare come parte

di quel nostro improponibile quadro gonfio d’amore

 

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(2011)

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