.

.

.

.

.


quando rosa è fiore epolvere, quando sassi colpiscono
con il vento il mondo,quando fiore è il nome che noi diamo
a quello che abbiamo onon abbiamo, quando la mia polvere
è quello che restadei sassi che sono stati tuoi,

quando la tua rosa hasmesso di essere nostra, quando
i sassi colpiscono esono nomi e fanno male, quando
non c’è più la rosache fu il nostro nome

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2019)

.

.

.

Ecco gli ostacoli

.


ecco gli ostacoli, arrivano dalla deriva di
quello che è stato, nascondono il mondo ai sensi nel nome
di un altro mondo, scompaiono tutte le cose vere,
vince la tua vita oscura

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2013)

.

.

.

.

.

nel piano nel vento luna di Federico sei dove
il cavaliere vorrebbe nel suo incubo fissarti

grande luna cavallina nera cavallina olive
conosco tutte le strade (dentro il piano sopra il vento)

mi sta guardando la morte (mai più arriverò a Córdoba)
cavalla bianca cavalla nella mia bisaccia olive

ho sognato di incontrarti ancora sul Guadalquivir
Federico Federico tremante su quella barca

benché conosca le strade non arriverò al tuo nome

ti sta guardando la morte nel tuo millenovecento
trentasei ti sta guardando dalle torri di una Spagna

come un toro in agonia luna del piano le strade
senza più nessuna Córdoba davanti a noi e a te

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2015)

.

.

.

.

.


quando siamo vivi, che il varco è lontano, che non chiediamo
giustizia, che gli altri rispondono, che non ci serve

giustizia, che il varco non ci sta ancora tentando, quando
siamo tutti vivi, che la polvere si può spazzolare

dalle scarpe sporche, quando tutta la morte risponde
lontana, che entrarci non è il nostro problema, risponde

dal fondo, che polvere sarete, ma oggi siete
carne, quando siete qui, quando sei tu, qui, che ti guardo

e ti tocco e non me ne vado più in là

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2019)

.

.

.

Se ci scoprissimo

 

.


se ci scoprissimo stanchi di vivere il sentimento
fondamentale per vivere, se di colpo ignorassimo

che cosa bisogna fare per esserci, per mettersi
in basica relazione con relazioni di base

che ci si intessono attorno, se d’improvviso nessuno
fosse capace di dirci come si possa reagire

al distacco generale da tutte le cose al mondo,
al distacco complessivo da tutti i rapporti al mondo,

al distacco secco dagli amori e dal terrore di
perderli, al distacco buio dal sentimento del mondo,

alla distanza cortese che ci rende muti

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2016)

.

.

.

.

.

ma come? ma come siamo deterministicamente
così assiduamente in moto? così eternamente pronti

al fare al sognare al vincere all’illusione di valere
più del mondo che ci mette pedissequamente in moto,

pedestremente dinamici dinamitici come
scintille infuse al tritolo, motorini interminabili,

stantuffi, pulegge, vortici, entusiasmi di perpetua
pirotecnica esistenza, scaturigini pensanti

ma come? e come restiamo così privati di colpo
del tempo, del senso, della soluzione che consola

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2015)

.

.

.

.

.


qui i corpi trasmigrano, . non le anime, qui è l’amore

il motore vero, . le ali non ci bastano a volare
lontano da qui, . e qui trasmigrano i nomi, le voci
degli occhi, leggeri . e così leggeri nel sorridere,

balbettare tenero, smarrita l’anima, così densa
nel corpo la vita, . qui trasmigrano i sensi, qui piangono
i sensi, qui i corpi . traspirano e l’intera notte ride

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2020)

Replay: È rimasta

14 marzo 2021

.

.

.

È rimasta

.


è rimasta solo l’acqua, si sono dissolte, poi,
le figure che riempivano di senso il mondo, adesso
imbarbagliano i riflessi soltanto l’assenza, l’acqua
è un corpo compatto blu

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2012)

.

.

.

.

.

le cose tranquillamente si ripetono ci incendiano
ci ripetono si bruciano ci fanno ballare morire
dividere incominciare si bruciano le cose
si fanno di lenta cenere ci bruciano ci bruciano

noi crediamo di conoscere quelle parole segrete
con cui si controlla il mondo quelle parole di cose
con cui le parole vincono che il mondo le obbedisce

ma ci incendiano le cose ugualmente lentamente
le cose ancora ripetono tranquillamente terminano

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2015)

.

.

.

.

.


radice di zenzero, dimmi, chitarra di silandro
scorza di limone, voce rauca del sax, mia canzone

cenere di sandalo, colore del profumo dei gemiti
che attraversa l’aria, denso, dimmi, dimmi dove

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2019)

Replay: Mangiatempo

7 marzo 2021

.

.

.

Mangiatempo

.


tempo che hai mangiato il tempo che continui ad aspettare
che un altro tempo abbia luogo che continui ad ondeggiare

tra il desiderio e la sua soddisfazione tempo pieno
tempo vuoto tempo antico tempi nuovi luogo astratto

dell’avere tutto il tempo forse di non aver tempo
forse di non aver tempo avendo sperperato il tempo

il tempo che non si ferma il tempo che non possediamo
tempo che ha mangiato tempo che continua ad aspettare

che le cose si maturino da sole però dopo
l’estate il tempo d’autunno accavalla il tempo che è nostro

al tempo che non abbiamo sino al momento che fugge

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2016)

.

.

.

.

.

quale stanco magro mare sotto la pioggia che striscia
di brividi i finestrini grondanti del treno grigio

del crepuscolo d’autunno freddo e grigio e mare e buio
che già cresce nascondendo vuoti e grigi tristi hotel

sulla spiaggia abbandonata alla malinconia infinita
da spiaggia fuori affezione foci effimere di fiumi

che si fermano già prima di infondersi al loro mare
piangendo una brezza buia di tardo ottobre sul cuore

grigio grigio grigio freddo vuoto del viaggiatore

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2014)

.

.

.

.

.


ricordi di colpo . tutto quello che hai dimenticato
di immaginare, . tutto in una volta, e solo perché

la notte è di colpo . troppo grande e benché tutto sia
del tutto normale, . l’erba è bagnata di mito, il fiume
scorre troppo grande, . il cielo è troppo vasto e troppo basso,
se tu lo toccassi . ci potresti precipitare,

se tu le potessi . davvero toccare, le cose
forse piangerebbero, . piangeresti tu, come svanendo

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2020)

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: