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non ci si può credere, . sono già passati così
tanti anni, tanti . regolarissimi anni, giorno
dopo giorno, atto . dopo atto, scivolando lungo

il declivio lieve . della nostra quotidianità

mentre si spendevano, . ogni volta a prezzo troppo basso,
tutti i nostri amori, . mentre si spargevano, ogni volta
sempre dilagando, . tutte le acque del nostro sentire

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(2019)

Replay: Hai scavato

27 giugno 2021

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Hai scavato

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hai scavato alle radici, sei stata riconosciuta
come di qui, non ti basta più piangere adesso, adesso
che sei di qui ma non puoi veramente diventarlo,
adesso che non puoi più e non ancora diventarlo,
ora che vivi a cavallo e nella tua stabilità
vivrà sempre il tuo non essere né una casa né l’altra

 

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(2013)

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come dentro il mare, come dentro il cielo, nell’ansimare
come sul sentiero dove si impennavano le onde

come sulle sponde dove corre il vento nero contro
di noi, contro il velo dell’esistere, sotto le creste

fitte di disordini, come nell’acqua fredda a ottobre
quando il mare smette di acclamarci, e poi come nel cielo
stupido di ottobre quando il vento non perdona più,

così, così scorrono le ore dentro i libri morti,
così si raccontano i giorni senza mai più avventura
così si raccoglie l’esistere quando il tempo incombe

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(2018)

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non ti puoi scordare . di risplendere come del bagno
le mie mattonelle . azzurre, le mie mattonelle azzurre

come è azzurro il . cielo, non ti puoi scordare di risplendere
come queste bianche . piastrelle come una fila di

denti risplendenti . come le pollastrelle allo spiedo
glassate, domani . ti farò vedere come ottenere

un bianco più bianco, . non ti puoi scordare della missione
che per me persegui

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(2019)

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nel caffè del mattino il mio odore
diverso e così simile al tuo
descrive amaro e carnale
altre abituali occasioni, aromi
di conoscenze ripetute, sapori

mi guardo, ti guardo

i corpi appena passati
di quarantenni ben tenuti
brulicano di segnali
(sensuali, efficienti)

solo l’odore persiste univoco
nel caffè del mattino è già pieno
dei sudori intrecciati di domani

 

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

Che volge al disio

18 giugno 2021

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Che volge al disio

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siamo all’ora del tramonto, ci guardiamo dentro, siamo
sinceramente persuasi di qualche malinconia
che il crepuscolo fomenta, siamo all’ora del ricordo,

ci piangiamo dentro, siamo compiutamente riuniti
col nostro me stesso più tritamente sentimentale,

siamo all’ora delle stelle, proseguiamo nel lamento,
diamo spazio all’emozione che ci appare come tale,
siamo stanchi, parla il sonno al sentimento

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(2017)

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non tornate in cerca . del vostro cercare non cercate
quello che è perduto . non perdete la vita nel cerchio

si chiude la notte . su di voi che siete pietra che affonda
si chiudono i corpi . degli amanti nel loro cercarsi

non tornate in fondo al . cuore che vi tormenta non cercate
quello che è perduto . non affondate nell’acqua notturna

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(2020)

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al di sotto della luce
nascosta
sottratta alla vista del giorno
sta la città concreta del tuo amore
piena di vita e di suoni

e nel buio di silenzi dove tremano
mani non più toccate da altre mani

 

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

Che ti facessi

11 giugno 2021

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Che ti facessi

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dai, raccontami che cosa vorresti che ti facessi
sentire attraverso il tocco del mio silenzio, che cosa

desidereresti prendere dal catalogo delle
mie disponibilità da maschio istruito e sensibile,

se i miei colori, o magari la mia tensione carnale
per la forma il suono il gusto che la tua pelle ha lasciato
nel dettaglio quotidiano, nello stillicidio del

sentimento, nel lamento delle anime lasciate
abbandonate da tutto quello che vibra

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(2017)

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ora tutto scivola, . la vita si allontana sotto l’acqua,
le figure perdono . carne, tutto scivola via,

ora tutti perdono un . sospiro di vita, la vita
che tremola d’acqua, . nel frastuono d’acqua la città
non è che lo sfondo . allo svanire, che la vita scivola

la tua vita scivola . via, mi piacciono le donne
belle e tristi come . semafori nella pioggia

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(2020)

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sei tu che controlli
la mia spinta più antica
l’incomprensibile
volontà che esce
dalle parole senza forma
che vengono da giù

dal luogo in cui divinità
ignote e conosciute
si disperdevano
…………………..possenti
negli anni

 

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Pubblicata in La nostra vita, e altro, Udine, Campanotto editore, 2004

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Che cosa sappiamo del male

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visto che il male fa male, ce ne teniamo lontani
sappiamo che non c’è modo di redimerci dal male

sappiamo che il male fa male, sappiamo come evitarlo
appena un poco, sappiamo come dormire la notte

quando il male sta in agguato nel midollo dei pensieri
e colpisce a ogni risveglio, sappiamo sedarlo il male

sappiamo trarlo in inganno, sappiamo tacerlo, non
possiamo evitarlo mai

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(2017)

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per portare fiori, . per poter non piangere a portarli
che tutti i tuoi morti . azzurri stanno lì che ti circondano
come fiori strani, . li mastichi come per ingoiare

strani fiori morti . di tutto quello che è dimenticato
per poter non piangere, . pozzanghera seccata dal sole

come strani morti . che non mangiano e non piangono e non
ricordano più . nemmeno loro la tua dimenticanza

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(2020)

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