.

.

.

.

.


nell’acqua della pozzanghera si distingue un chiarore
di crepuscolo e disegna appena le linee di fango

che ne emergono qua e là, sopra il cielo della pozzanghera
si dispongono le linee degli altri pensieri, dentro

la luce della pozzanghera si dibatte un chiarore
di sensazioni sbandate e di freddo, nel cuore freddo

della pozzanghera sono rimaste le mie parole
sporche di nebbia

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2018)

.

.

.

.

.


sta piovendo su di noi la luce del tuo temporale
strie per traverso di sole contro il vetro sporco, linee

sopra i campi di cipolle, sopra le serre di plastica
grigia, la pianura è zuppa, il tramonto impera, la strada

riflette nuvole e sole, il verde dei campi è così
giovane che fa paura, la luce sui campi è tanto

fragile che sembra noi

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2018)

Replay: Della sostanza

13 novembre 2022

.

.

.

.

Della sostanza



della sostanza medesima di cui è fatta la
polvere, non quella chiara e splendente dei nostri sogni
ma quella buia che avverte la propria fine nel grido
stoico dell’aspirapolvere, della sostanza stessa,
di quella stessa sostanza, di quello starsene quieti

 


.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
(2012)

Replay: Agave, cerchi

6 novembre 2022

.

.

.

Agave, cerchi

.


non sono ancora scomparsi
i cerchi d’acqua che affollano
questo lago del mio cuore,
della pelle, la ferita
continua a restare rossa,
la vita aperta, nel mare
buio del di dentro incendi
sciolti a caso sulla rotta
dell’io – del resto là in alto
sullo scoglio l’agave è
fiorita, e non molto le
rimane

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.
.

(2011)

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: