Scrivere poesie è insieme qualcosa di cui si va orgogliosi e di cui un po’ ci si vergogna. Se ne va orgogliosi perché è una sfida difficile, a cui hanno partecipato persone che ci appaiono un po’ come piccoli dei, da Saffo a Montale. Un po’ ce ne vergogniamo perché nel sentire comune il poeta è colui che mette in piazza i propri sentimenti, come un adolescente che non si tiene.
In realtà il legame tra sentimenti e poesia è molto, molto più mediato di quanto il Romanticismo ci abbia insegnato a credere. Naturalmente c’è, ma c’è anche tra i sentimenti e la prosa critica. Se per la poesia è più forte, è perché mentre il critico ha di solito un oggetto dato e pubblicamente riconosciuto su cui scrivere e discutere con altri, il poeta deve volta per volta proporre il proprio oggetto del discorso, e questa scelta, inevitabilmente, sembra metterlo più a nudo.
Eppure, chi scrive sa bene quante maschere si possono indossare, e che l’io che viene mostrato al mondo è solo quello che vogliamo mostrare – altrimenti il grande Walt Whitman sarebbe stato una specie di dio in terra anche nella sua vita di tutti i giorni, e non solo nelle sue creazioni.
Insomma: se cercate un buco della serratura attraverso cui spiare la persona che sta dietro al poeta, avete sbagliato blog. Se invece siete interessati a questi tentativi di produrre emozioni complesse attraverso parole, vi ringrazio per l’attenzione, e mi auguro che appaiano a voi come appaiono a me.
Chi sono io è spiegato più opportunamente qui. Ma anche i link elencati qui in basso, sotto la voce Riferimenti, possono essere utili. Le mie riflessioni teoriche sulla poesia sono nell’altro blog, Guardare e leggere, sotto il tag “Poesia”.
Potete anche accedere direttamente alle informazioni sul volume di poesie che ho pubblicato nel 2004, La nostra vita e altro, o a quello del 2018, Distonia.
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P.S. Le date che compaiono sotto i titoli dei post sono ovviamente solo le date di pubblicazione sul blog. Il periodo di maturazione di un testo poetico prima di essere esposto al pubblico può essere di giorni ma anche di anni. La data di stesura, indicativa, si trova in fondo al post, a destra.
Una visita, una scoperta e soprattutto una lettura assai peculiare e molto piacevole. Mi sono inoltrata nell’esplorazione visitando anche il sito personale… complimenti
luciana – comoinpoesia
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Ho letto le tue poesie e comincio a comprendere il motivo che divide le nostre opinioni: io della poesia ho concezione assai diversa e per esemplificare ti trascrivo due passi presi a caso dal Poema epico-drammatico Mythos (10.000 versi in terzine dantesche) pubblicato nel 2006 dalla Marsilio.
Capelli sciolti al cielo e va correndo
come avesse più fretta che la lega,
o per l’urto di Crono intimidendo,
rara la notte, e lungo i passi nega
più frantumi di fuoco dentro l’arco,
all’orma dell’amante che si piega
sulla Terra e di fuoco non è parco.
Il vento che la insegue pare vano,
come nell’otre, al limite del varco.
Mythos, Adone ed Afrodite, vv. 223-231, Marsilio Editori, Venezia, 2006
Cronos, che nacque, al Sempre vive interno,
ma dal suo punto è l’immenso che resta,
stende la semiretta dell’eterno;
e per la sua natura poi si presta
al senso doppio ed al tempo artefatto,
perché l’immoto al movimento desta.
La retta è retta, e se percorri un tratto
separi dall’intero un suo frammento,
e da questo lo pensi tutto fratto.
E quella invece ha pieno sentimento
di sé, non si riduce alle sue parti,
se pure le conosce in ogni accento.
All’uomo relegato nei comparti
sfugge l’intero e restano le fasi,
l’impressione ternaria dei reparti.
Mythos, Cronos, vv. 16-30, Marsilio Editori, Venezia, 2006
Da questi esempi comprenderai che, di là dal GENERE consegnato dalla tradizione, per me la poesia diventa altro.
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tu sai scrivere.
mi piace molto il tuo stile e
ti seguirò.
piacere,
f. 🙂
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Piacere mio.
db
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sì, anche poetella è molto soddisfatta!
e torna e ritorna e ancora e ancora.
E ancora.
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Ho letto le tue poesie e le trovo troppo blande, spente, non hanno immagini efficaci, non entrano, non spaccano, come la poesia vera deve fare. Alcune denotano una certa maestria, ma complessivamente il tuo modo di scrivere è inefficace. Scusa la franchezza. Michele
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Come deve fare la poesia vera?
In bocca al lupo
db
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io scrivo istantaneo e non rileggo, di certo non per correggere.
manca mordente, alle tue. ma io non ho mai pubblicato un volume
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Proprio belle le tue poesie, complimenti!
Tornerò per leggerne altre con più calma.
Buona settimana,
Ila.
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Grazie. Buona settimana anche a te.
db
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Sono passata per caso e ho trovato buone poesie. Bravo!
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