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e poi di che cosa parliamo? è strano vedere tutti
che cercano tutti per dire che niente c’è da dire
eccetto le cose che tutti dicono sempre a tutti

così strano rendere tutti partecipi di questo
vuoto che ci sembra vagamente pieno di qualcosa

che non si capisce bene cos’è salvo che ci è chiaro
che non dice niente e che non è niente è strano vedere

che cercano tutti di urlare che non è proprio niente
e che le parole non dicono niente perché quello
per cui ci cerchiamo è solamente voce che risuona

 

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(2019)

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(a Bronislawa Wajs, detta Papusza)

nero padre, padre che uccidi, padre che liberi, padre
che sei senza luce, padre nostro, che noi non amiamo,
che noi non possiamo che amare, nero padre, che liberi,
che uccidi, che sei quello che noi saremo, che ci uccide
e ci porta altrove, la casa è sempre altrove, mio padre

 

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(2019)

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che lei è rossa d’abito e corvina nei capelli e tutto
ha un fetore di fiaba, tutto arreca altrove, tutto siamo
noi, dai miei muscoli massicci, noi, le mie cosce sensuali,
noi, nella notte del regno profondo, quel nostro avvinghiarci
contro tutti i complotti in cuore al mondo in cui siamo caduti,
barocche le volute del mantello e i capelli, i due calano
dal muro del castello contro i rami involuti, lui tiene
sicuro la mia vita e io lo cingo e scruto in basso il fondo
duro e sono calma, sorrido quasi, e io ti tengo e tu
sei bella e mia, sei oltre l’ombra che si mangia il mondo, scendono
il muro del castello ed è vestito, lui, di scaglie blu,


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(2023)

Replay: Luminescente

21 aprile 2024

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Luminescente


a scendere vasca dopo vasca verso il lago, verso
l’entità luminescente che sta in fondo, così vasta
che c’è qualcosa in eccesso, sempre, nel chiarore che
stabilmente ne traspare, sempre, verso l’entità

luminescente che è il lago, così vasta che l’eccesso
del suo chiarore traspare, che la luce grida, che

ci dimentichiamo in questa gloria che la superficie
non vive la stessa vita di quello che le sta sotto

con la sua nota blu, ferma e poi sempre e sempre più
ferma nella nota nera, quella del buio del fondo,

quella dei morti del fondo, quelli che la luce getta
dentro il compatto sparire a vasca a vasca nel lago,

nel fondo dell’entità luminescente, buio a buio,
freddo e alieno, morte a morte, nel trattenere il respiro

che ascenderebbe a gorgogli, frusciante sotto la pelle
fredda, contro il suo silenzio, contro il silenzio dell’acqua
nera, contro il nero pieno del sangue freddo del fondo

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(2012)

Replay: Specchi

14 aprile 2024

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Specchi



il mondo è fatto di cose
che si danno senso l’un l’altra,
proprio come la gente

come quando ci si sposa per sentire
la vita nel suo fluire, e i confetti
e i regali tra loro si guardano, in attesa
non sai bene di che, ma avidamente

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(2007)

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dovremmo pensarci, anche se talvolta non pensandoci
scorrono lo stesso le cose e si dimentica il mondo
di chiederci conto dei debiti sin qui accumulati

dovremmo davvero pensarci, anche se è così faticoso
andare a toccare i pensieri fatti cristallo dagli
anni, molte cose si sono mescolate, non scorrono

più come facevano prima, dovevamo pensarci
prima, dovevamo mantenere tutti gli occhi aperti

davanti al disfarsi delle parole che mantenevano
vivibile il mondo, dovremmo pensarci poi dovremmo

ripensarci ancora, non riprenderebbero le cose
la loro avventura consueta, ma altre parole almeno

le ricondurrebbero al gioco, e noi ci ritroveremmo

di nuovo felici, prìncipi del nostro raccontare

 

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(2018)

Replay: E poi

31 marzo 2024

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E poi



e poi ritorna il sole, e poi riprende
il carico infelice della nebbia,
e poi e poi e poi, e poi sentiamo
come un accordo dissonante, bello,
il simbolo improvviso della vita,
l’acqua che pulsa dentro a noi,
il ricordo, il ritmo, il rito
di un ridere convulso, di un mattino
ardente, e fresco, e vero, e poi noi siamo
qui, di colpo qui, dove mai così presenti
non eravamo stati


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(2008)

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Chiusa nell’ombra

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chiusa nell’ombra, sognata dalle cose che ti attorniano,
negata dal divenire di quella che raccontiamo
come realtà, come amore delle cose che divengono,

relegata dentro al sogno della normalità
come una prigione lieve, dalle sbarre più sottili
e invisibili, racconti, ecco, la tua disillusione,

e così tutti ti ascoltano, perduti nell’illusione
di sentirti

 

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(2015)

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Sopra il rovescio

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sopra il rovescio annegare del rovescio del mondo
essere gioco nel gioco sull’inverso del gioco
cosa fatta di altre cose nel vuoto della cosa
ritorno lento di note sulla nota che termina

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(2013)

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essere qui ora, abbagliati dalla luna, che splende
eccessivamente sopra il mare, perché tutto è come

vogliono i poeti, quelli da braccio, quelli che tutto
resta sempre uguale, fortunata gente, quelli che

le parole bastano anche se ammuffite, a noi la luna
fa sempre paura, perché il suo nome nausea e la sua
luce splende sopra la nostra reticenza e la notte

sopra di noi sogna, e tutto è fermo e vivo e ci condanna
a restare qui

 

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(2018)

Verbena officinalis

3 marzo 2024

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Verbena officinalis

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vesti la terra di cera, sii vera, stàgliati sull’ombra
verde, sul grigio splendente del cielo, sulla fiamma in fondo
che ascende, mistica rosa selvaggia, poiché m’hai cercato

ho promosso il tuo indaco lezioso, ho colto i desideri

inesprimibili, ho inseguito il nero e il verde, il nero e il viola,
il nero con la carne vegetale, l’emergere timido
dei sensi dalla matassa dei toni, degli affetti buoni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2021)

Replay: Ci sono

25 febbraio 2024

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Ci sono

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ci sono tutti i tuoi sogni lì dentro ci sono tutte
le tue proiezioni d’altro ci sono lì dentro tutte

le nostre illuminazioni da un mattino verso l’altro
da un’uscita dalla porta di casa alla prossima

da un incontro al successivo da un risveglio all’altro, nomi
circoscrivono la nostra coscienza nomi di persone

o anche di cose intraviste nomi di nebbia e di fuoco
sogni di brace o di fango risvegli soleggiati

troppo romantiche albe tutte lì dentro tutte quante
noiosamente elencate nei repertori del giubilo

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(2015)

Urtica dioica

18 febbraio 2024

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Urtica dioica

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farci paura, graffiarci, bruciare farci, a volte piangere,
in apparenza senza spine, strinano i peli però,

lasciano larghe linee di dolore, prese di coscienza
lancinanti, bollenti, sono il male in forma di creatura,

sono la natura che non è buona, la falsa coscienza
del bello, del rapporto rinnovato con tutti i ritorni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(2021)

Solanum laxum

11 febbraio 2024

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Solanum laxum

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ecco che si aprono i fiori notturni, pallidi, nell’ora
nell’ombra quando penso, quando chiamo i miei cari, che apparse

là tra i viburni, sono le farfalle, le crepuscolari,
gelsomino di notte, chiara voce, del poeta fiore,

bianco fiore, dal seno giallo, mondo incastrato in un ego
di parole fantastiche, ti neghi alla vista e riappari

di suono, ritmo, rima, di promesse crepuscolari, candida
voce di un fiore che canta al deserto, terrore d’amore

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(2021)

Replay: Spirito

4 febbraio 2024

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Spirito

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dove resta vita dove resta passione dove ancora
resta un pulsare che si senta
al di là della spessa
indifferenza del mondo dove sensazione resta
che permetta di cercare di volere di restare
attaccati alle cose al piacere di
desiderarle di essere con loro o senza di loro
ma in contatto
e vivi

non costretti
a cercare nell’alcol un barlume
di memoria di che cosa
fosse stato un piacere uno scopo un
dolore che non sia quello
così inutile
ottuso
del non sentire del non provare
più nulla

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(2005)